Traffico di droga tra Sicilia e Calabria, chiusa l’inchiesta sul clan di Giostra: 12 indagati

Per gli inquirenti sono gli eredi del clan Galli. Dodici in tutto le persone coinvolte nell’atto di chiusura delle indagini preliminari dell’operazione antidroga “Festa in maschera”, l’inchiesta con cui nel febbraio scorso la Distrettuale antimafia e la Guardia di Finanza smantellarono un vero e proprio supermercato della droga a Villa Lina-Giostra, che vedeva come principale organizzatore il 28enne Gaetano Mauro, figlio di Carmelo Mauro “tirinnanna”, ucciso in un agguato mafioso nel 2001.

Si tratta di Gaetano Mauro, Giacomo Lo Presti, Domenico Sottile, Alessio Papale, Giacomo Russo, Carlo Ardizzone, Giusi Stracuzzi (la compagna di Mauro), Domenico Batessa, Luca Di Silvestro, Domenico Papale, Orazio Margurio e Antonio Gullì.

Le indagini, condotte dai militari del Gruppo di Messina e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Messina con Rosa Raffa) hanno avuto origine dagli approfondimenti dopo l’arresto, effettuato il 26 settembre 2018, di Davide Caruso e Danilo Romano sorpresi agli imbarcaderi dei traghetti privati mentre trasportavano oltre due chili e quattrocento grammi di cocaina ed un modesto quantitativo di hashish, sulla rotta dalla Calabria a Messina, abilmente occultati nelle fiancate dell’autovettura. Tenuto conto dell’ingente quantitativo di stupefacente sequestrato, dell’elevato grado di purezza, pari al 76%, e delle modalità operative adottate nell’occasione dagli arrestati gli investigatori rilevavano che non fosse da considerare come un episodio isolato. Scoperta così l’esistenza di un’articolata associazione a delinquere, finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti che aveva la sua base al rione Giostra dotata di stabili canali di approvvigionamento in Calabria, a Catania e nella stessa città dello Stretto. Le Fiamme Gialle hanno arrestato il messinese Giacomo Russo sorpreso al rientro da Catania, a bordo di un’autovettura noleggiata, in possesso di 5 chilogrammi di marijuana.

Il 23 febbraio 2019, i Finanzieri facevano irruzione nell’abitazione di Giacomo Lo Presti anch’esso  tratto in arresto nell’ultimo blitz, a Giostra, sorprendendo i fornitori catanesi e sequestrando ulteriori 5 chilogrammi di marijuana. Le indagini sostengono come il gruppo criminale, connotato da allarmante professionalità e vorticosa ripetitività, avesse impiantato in un’abitazione al rione Giostra di Messina un servizio di distribuzione di droga operativo h24, grazie ad un ingegnoso sistema di turnazione tra i partecipi che si alternavano ai padroni di casa, il capo e promotore Gaetano Mauro e la consorte Giusi Stracuzzi, che adesso dovranno affrontare il processo. Come una normale attività lavorativa, le indagini svolte dalle Fiamme Gialle documentavano frequenti “cambi turno” e addirittura il pagamento di emolumenti accessori per i turni di “reperibilità”, alla stregua di veri e propri “dipendenti”: un vero e proprio supermarket dello stupefacente. Per le illecite attività, lo spacciatore – secondo l’accusa – Carlo Ardizzone, percepiva uno stipendio di circa 1.200 euro mensili.

 

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