UDU Messina risponde a Unime “richiediamo innalzamento No tax area e rimodulazione fasce Isee-U”

Dopo il comunicato dell’Università di Messina (qui) sulle nuove immatricolazioni per l’anno 2020/2021, che spiega anche le nuove misure sulla No tax area e per l’esenzione delle tasse ai centisti, il sindacato studentesco Udu Messina (Unione degli universitari) risponde e chiede ulteriori provvedimenti. 

“Siamo contenti che siano stati prorogati i termini per il pagamento delle tasse universitarie.

Ma non possiamo ritenerci soddisfatti, è necessario per il prossimo anno accademico fare uno sforzo in più.
Il rischio che l’anno prossimo le iscrizioni alle università diminuiscano è concreto, tante famiglie sono state colpite da una grave crisi economica, serve più coraggio per garantire a tutti la possibilità di iniziare i propri studi universitari o di continuarli.

L’Università di Messina si è dimostrata capace nella gestione dell’emergenza, nel giro di un paio di settimane la complessa struttura universitaria si è trasferita completamente online.
Serve però che i tanti fondi annunciati dal governo vengano utilizzati per sostenere gli studenti e le studentesse più in difficoltà, e anche le regioni dovranno fare la loro parte e provvedere a sostenere gli investimenti necessari per il diritto allo studio.

Chiediamo alla Regione che la tassa regionale sul diritto allo studio, che già di per sè ha dell’assurdo, venga rimossa o quantomeno dimezzata.

Chiediamo all’Università di Messina, al Magnifico Rettore e al Senato Accademico che venga estesa la NoTax Area almeno fino a 23.000 euro di ISEE-U misura precedentemente annunciata e stampata su tutti i cartelloni ma mai attuata, e sarebbe auspicabile estenderla ulteriormente.

Servirebbe ancora più coraggio per rimodulare le fasce ISEE-U in modo tale da renderle veramente progressive, si rende necessario intervenire laddove la differenza di reddito è minima e per pochissima differenza si passa in automatico nella fascia successiva (VIII fascia fino a 13000 ISEE-U – IX fascia dai 13001 per esempio).

E’ necessario inoltre non considerare gli ISEE-U di 40.000 e oltre come ultima fascia, per rendere sostenibile un alleggerimento per le fasce più deboli si deve considerare un contributo maggiore dai redditi più alti, che non si fermano ai 40.000 di ISEE-U.

Oltre alle istituzioni universitarie lanciamo un appello alle associazioni universitarie e alle forze politiche locali, siate anche voi portavoci delle nostre richieste per ottenere un risultato positivo per tutti.

Il Messaggio è semplice: chi può di più dia di più, nessuno deve essere lasciato indietro”.

 

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