Sindaco di Messina assente “ingiustificato”, intervengono i consiglieri del Pd

il Sindaco di Messina

Per tutto questo tempo abbiamo atteso con pazienza di conoscere le reali motivazioni che stanno impedendo di fatto al Sindaco di esercitare il proprio mandato con la sua presenza fisica a Palazzo Zanca. Evidenziamo che fino ad oggi il sindaco De Luca non ha ritenuto di comunicare con modalità istituzionali e trasparenti alla città i motivi e la durata della sua assenza. Né possono considerarsi sufficienti le scarne e criptiche comunicazioni flash attraverso la sua personale pagina Fb seguita solo dai suoi supporters. Crediamo sia giusto che la città sappia con precisione quanto ancora debba attendere per riavere un Primo cittadino nella pienezza delle sue funzioni, considerata la delicatezza economico-sociale del momento contingente, e la pendenza dei cronici problemi della città non ancora adeguatamente affrontati e risolti da questa Amministrazione.

Augurando una pronta e piena guarigione al padre del Sindaco, riteniamo al contempo, sotto il profilo istituzionale quale prima carica cittadina, non più tollerabile il protrarsi della sua assenza che comporta una vacatio di fatto del ruolo di guida dell’amministrazione della città.

Peraltro, oltre alla fugace apparizione in occasione della festa della Patrona di Messina e, pare, anche per incontrare privatamente Matteo Salvini, durante il suo recentissimo tour nella nostra provincia, registriamo con stupore che mentre di fatto da oltre un mese qualsiasi responsabilità è stata demandata al vicesindaco ed alla giunta, lo scorso 12 giugno il sindaco De Luca si è materializzato nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ove, in tarda sera, è stata esitata la delibera di giunta n. 260. Tale delibera ha come oggetto l’impugnazione del decreto del  Presidente della Repubblica, che ha annullato l’ordinanza sindacale con la quale lo stesso De Luca aveva istituito la “banca dati” di attraversamento dello Stretto, con conferimento di incarico legale all’Avv. Carlo Taormina e al prof. Angelo Clarizia.  Pur non entrando nel merito della chiara fama professionale di entrambi, consideriamo insolita, oltre che inopportuna, la nomina al primo dei due professionisti, che da anni è il legale personale del Sindaco ed  universalmente riconosciuto come esperto di procedimenti penali.

Nel merito, riteniamo estremamente grave sotto il profilo istituzionale, oltre che dannoso per l’immagine della città, che si impugni davanti al Tar Lazio un decreto del Capo dello Stato, emesso su deliberazione del Consiglio dei Ministri, fondata sull’autorevole parere espresso sul caso specifico dal Consiglio di Stato.

Tale scelta, che valutiamo certamente infausta e non più attuale a prescindere dall’esito, non fa altro che acuire l’inutile scontro con le cariche dello Stato alimentato dal sindaco De Luca nella fase del lockdown, e che speravamo invece si dissolvesse col tempo, con la certa conseguenza che Messina rimarrà ancora più isolata rispetto alle Istituzioni nazionali, le quali, comunque, non faranno mancare alla città i fondamentali aiuti per  superare la fase di grave crisi che stiamo vivendo a vari livelli.

Stigmatizziamo in modo netto il comportamento di chi ritiene che le Istituzioni possano essere utilizzate per vicende e battaglie politiche personali, che poco o nulla hanno a che vedere con l’interesse generale della città e dei cittadini.

I consiglieri comunali del gruppo consiliare del Partito Democratico

Felice Calabrò, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo, Antonella Russo

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