Erosione costiera: Messina, un progetto a difesa della costa

Ancora poche settimane e sarà finalmente disponibile il progetto per proteggere una prima parte del litorale tirrenico di Messina. Un’attesa di oltre un decennio che ora viene interrotta grazie alla Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Come da programmazione, infatti, gli Uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce, hanno aggiudicato le indagini tecniche utili ai lavori di mitigazione del rischio nei tratti di costa più compromessi. L’esito della gara è il seguente: per un importo di poco inferiore ai duecentomila euro e in virtù di un ribasso del 43,3 per cento, sarà il raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Dinamica srl di Messina a redigere la progettazione esecutiva.

L’area interessata è quella compresa tra gli abitati di Acqualadroni, Marmora, Rodia-Puccino, Tono, Mulinello e Mezzana. L’obiettivo è quello di salvaguardare l’incolumità pubblica e di mettere in sicurezza gli immobili dal pericolo dei marosi. E’ un versante che ha subito in questi anni seri danni alle stradine di collegamento, alle reti dei sottoservizi, ma anche alle case e alle infrastrutture, a causa dell’arretramento della linea di costa, erosa dalla furia del mare. Molto alti i livelli di pericolosità di questi siti secondo le più recenti classificazioni.  Le maggiori criticità si sviluppano da sud-ovest verso nord-est, per circa 250 metri, dove insiste una massicciata a protezione della viabilità esistente.

Altamente problematica la situazione tra i borghi marinari di Mezzana e Mulinello, esattamente tra la fiumara Corsari e la foce del torrente Tono, con un evidente e forte fenomeno di erosione costiera: ben cinque barriere in massi naturali, parallele alla linea di battigia oggi risultano prossime alla battigia stessa. Sulla parte restante di lungomare, inoltre, mancano altre opere di protezione. Tra le misure possibili da un punto di vista tecnico, e che si differenzieranno a seconda dei rilievi batimetrici e delle indagini biologiche, nuovi pennelli a mare, barriere soffolte e strutture frangiflutti per contrastare la forza delle mareggiate

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