“Il killer ha tenuto un basso profilo, il silenzio ha aiutato le indagini”, il procuratore Crescenti sull’omicidio di Milazzo

Un delitto efferato, un’indagine da manuale. Ci sono voluti lunghi mesi di lavoro per individuare il killer che ha prima accoltellato e poi bruciato il cadavere della sua vittima. A parlare dell’inchiesta il procuratore Emanuele Crescenti, che ha coordinato le indagini dei carabinieri che non hanno mai smesso di cercare prove e indizi per arrestare l’assassino.

Un delitto maturato nel degrado sociale, facendo leva sull’assoluta solitudine della vittima, il 73enne Giovanni Salmeri, di cui nessuno ha mai denunciato la scomparsa e che è stata identificata solo grazie al lavoro dei militari dell’Arma che hanno recuperato le chiavi dell’abitazione accanto al corpo carbonizzato.

L’assassino da luglio ad oggi ha condotto una vita tranquilla, mantenendo un profilo basso. Del resto, guardando la pagina fb di Ettore Rossitto (nella foto) nulla fa pensare che si è al cospetto di qualcuno che evidentemente ha programmato il delitto, dal momento che far scomparire il cadavere con il fuoco non s’improvvisa. E tutto per 650 euro, infatti nei mesi successivi all’omicidio la pensione non è stata incassata.

Ecco le parole del procuratore Crescenti, accanto al colonnello Lorenzo Sabbatino, comandante provinciale dei Carabinieri:

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