Ospedale Mistretta, Amata (Fdi) denuncia “non si tolgano medici e reparti”, ma difende Razza sui posti letto

Elvira Amata

di Michele Bruno – “Ormai dell’ospedale di Mistretta, un tempo riferimento sanitario primario di tutta un’area dei Nebrodi, non resta altro che la struttura. In pochi anni, con una gestione non attenta alle necessità assistenziali della popolazione, sono stati dismessi diversi servizi essenziali, dall’urgenza al punto nascita, sino ad arrivare alla drastica riduzione, associata ad una mobilità, anche se temporanea, che ovviamente inciderà negativamente sulla salute dei cittadini del comprensorio”.

Lo ha dichiarato oggi Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana e componente della Commissione Sanità dell’Ars, dopo la decisione dell’ASP di Messina di sostituire tre medici dell’ospedale di Sant’Agata di Militello assenti per Covid con sanitari provenienti dal nosocomio di Mistretta.

“Altre le soluzioni che si potevano trovare piuttosto che questa assunta dalla direzione sanitaria dell’ASP. Non si può sempre togliere dove ormai non resta più nulla. Forse c’è chi non si rende ancora conto che per i pazienti di questi paesi arrivare per le cure fino all’ospedale di Sant’Agata è impossibile. Tutto ciò è inaccettabile e la popolazione che verte sul distretto socio-sanitario D/29 è stanca, spaventata, e si sente abbandonata dalle istituzioni. L’assessorato regionale alla Salute intervenga, non ci si lamenti poi – conclude Amatadella sfiducia dei cittadini verso la politica”.

L’esponente del centrodestra siciliano all’Assemblea regionale è intervenuta anche esprimendo una valutazione complessiva della gestione sanitaria dell’emergenza da parte del Governo Musumeci

“L’azione e le direttive di questi mesi dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, di implementazione dei posti letto di terapia intensiva e semi intensiva sono sotto gli occhi di tutti, così come la correttezza e la sua responsabilità di governo sempre nell’interesse dei nostri cittadini.  Speculare su ipotesi, strumentali, di non correttezza dei dati sulle piattaforme non è etico dal punto di vista morale e irresponsabile da quello politico”.

“La nostra solidarietà – ha aggiunto – va al dirigente generale dell’assessorato Mario La Rocca, che mentre richiama alle loro responsabilità i direttori generali delle aziende sanitarie, strumentalmente qualche manager ha dato in pasto alla stampa facendo filtrare una sua conversazione privata, nel tentativo di far passare in secondo piano le proprie responsabilità in una gestione dell’emergenza Covid che, in alcune parti della Sicilia, lascia diverse perplessità”.

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