Sindaco e Assessori assenti, Pd e Liberame dicono no al bilancio: “non siamo ratificatori”

Una significativa opposizione politica quella espressa dal Partito Democratico e da LiberaMe in occasione del consiglio comunale sul bilancio previsionale, su cui il sindaco De Luca ha costruito un muro invalicabile impedendo persino la prerogativa dell’Organo consiliare, di presentare emendamenti alla proposta di delibera.

In una nota firmata dal segretario provinciale del Pd Bartolotta e dai consiglieri Gaetano Gennaro, Biagio Bonfiglio, Felice Calabrò, Massimo Rizzo, Antonella Russo e Alessandro Russo si sottolinea come grazie al loro intervento è stato finalmente chiarito in aula che la riattivazione della family card poteva prescindere dall’approvazione di questo bilancio (la cui scadenza – si ricordi – su richiesta dell’Anci nazionale è stata prorogata al 31/03/2021) ed essere prevista in una apposita e snella delibera di giunta.

Ma resta impraticabile ogni altra iniziativa dei consiglieri per rendere più incisiva la deibera di bilancio in relazione agli aiuti a cittadini ed imprese.

“I consiglieri non hanno potuto far altro che prendere atto della totale chiusura politica già espressa dal Sindaco-Assessore al Bilancio – si legge nella nota –  che con tono imperioso ha espressamente dichiarato la sua contrarietà ad ogni, anche minimo, mutamento delle poste in bilancio ad opera del Consiglio comunale. Peraltro, gli stessi pareri tecnici apposti in calce ai loro emendamenti sono stati tutti, e dicasi tutti, emessi negativamente. Tale espressione del loro parere è stata da noi fortemente contestata, con argomenti di ordine tecnico, in quanto frutto di una impostazione tecnico-contabile che di fatto mortifica, se non addirittura vanifica, il ruolo stesso di ogni consigliere comunale, privato del suo potere di iniziativa previsto per legge, e ridotto a mero ratificatore di decisioni altrui.

Alla luce di ciò, e constatata anche l’assenza in aula del Sindaco-Assessore proponente la delibera, abbiamo ritenuto inevitabile, anche per non essere tacciati di ostruzionismo rispetto ai tempi di approvazione della proposta di delibera, di ritirare tutti gli emendamenti, e conseguentemente di non prendere più parte alla discussione ed al voto su una delibera rispetto alla quale abbiamo constatato che potevamo rappresentare solo la figura di meri esecutori acritici e non propositivi. Per il rispetto della città, dei ruoli delle istituzioni democratiche votate dai cittadini, abbiamo deciso di dire no.”

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