Messina, primi indagati per la polizia giudiziaria “parallela”: il sindaco rischia la destituzione?

Entra nel vivo l’indagine sulla polizia giudiziaria “parallela” della Polizia Municipale di Messina, con indiscrezioni di stampa sui primi indagati. Nella vicenda entrano a pieno titolo i responsabili della sezione istituita a Palazzo Zanca dal sindaco Cateno De Luca e dall’assessore al ramo Dafne Musolino, che non hanno mai smentito la propria indicazione politica.

Gli avvisi di garanzia sarebbero stati recapitati nei giorni scorsi, e sarebbero tra sei ed otto gli agenti indagati a cui la Procura contesta l’abuso d’ufficio e il falso in atto pubblico.

Sullo sfondo la vicenda degli “sciatori di Madonna di Campiglio” quando la polizia municipale prese parte ad accertamenti investigativi non su input della Procura ma bensì seguendo il diktat di Palazzo Zanca.

Agli atti dell’inchiesta ci sarebbero tutta una serie di controlli effettuati durante il primo lockdown, senza che ci fosse input da parte della Procurae tra l’altro comunicati solo dopo, a cose fatte, con atti di servizio ufficiali.

Il Procuratore De Lucia con la “riservata speciale” aveva avvertito il sindaco dell’indagine in corso, comunicandolo anche al Prefetto che in quanto organo gerarchimente superiore dovrebbe avvisare il ministro dell’interno il quale potrebbe avviare anche la procedura di destituzione. Tuttavia siamo ancora in una fase iniziale dell’indagine, e molto dipenderà anche da cosa testimonieranno i vigili urbani coinvolti nell’attività promossa dal primo cittadino. (pal.ma)

 

 

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