M5S Messina, fiducia a Draghi: espulso Alessio Villarosa per dissenso

di Michele Bruno – Il Deputato Alessio Villarosa è stato ufficialmente espulso dal Movimento 5 Stelle. Eletto nel collegio , Villarosa è stato in questi anni uno dei volti più importanti del M5S, non solo nella Provincia, ma anche tra i siciliani che si sono distinti maggiormente al livello nazionale.

Da ricordare il suo impegno ai tempi del rischio di dissesto finanziario per la Città Metropolitana, quando, a seguito della polemica innescata dal Sindaco di Messina, Cateno De Luca, arrivò a Messina in qualità di mediatore tra Governo (l’allora gialloverde M5S-Lega) e Sindaco, e contribuì alla risoluzione del problema.

A dare notizia dell’espulsione è proprio lui con un post su Facebook. Questa decisione nei suoi confronti deriva dalla sua scelta di astenersi dal voto di fiducia al Governo Draghi, mettendosi così in dissenso rispetto al gruppo parlamentare e andando contro il voto degli iscritti sulla piattaforma online Rousseau. Quanto avviene è conseguenza delle regole interne al M5S, per cui l’indirizzo della maggioranza degli iscritti è vincolante.

In questi giorni il dissenso al Governo Draghi, nella base M5S, è molto forte sia a Messina e in Sicilia, sia al livello nazionale, e c’è un dibattito interno molto teso. Molti parlamentari hanno votato no e sono stati subito espulsi. Evidentemente anche gli astenuti, nonostante Davide Casaleggio, figlio del fondatore Gian Roberto e proprietario di Rousseau, abbia teso una mano chiedendo di salvare gli eventuali astenuti, la cui opposizione è vista come fedele agli ideali originari, quindi compresa. Ha vinto però la linea di Beppe Grillo e dei maggiorenti, tra cui l’ex capo politico, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Ecco la nota di Villarosa, da cui traspare l’amarezza del deputato:

“Che dire, ieri è arrivata anche a me la famosa lettera di espulsione.
Sì, confermo a tanti che me lo stanno chiedendo, è arrivata.
Inizia con un ‘Caro Alessio’ e termina con un ‘cordiali saluti’, nel mezzo:
‘Dal resoconto della seduta…..risulta che tu abbia votato in difformità dal gruppo……tale fatto, oltre a denotare il mancato rispetto delle decisioni assunte dagli iscritti con la votazione in rete e, conseguentemente, dagli organi del MoVimento, pregiudica l’immagine e l’azione politica del nostro gruppo parlamentare….pertanto dispongo la tua immediata espulsione dal Gruppo Parlamentare’.
Le regole, o vengono applicate sempre o mai, se vanno a corrente alternata non possono definirsi ‘regole’ a parer mio, ma questo è un altro discorso che non voglio intraprendere oggi, non ne ho le forze.

Avevamo ‘ufficialmente’ sollevato criticità ma sono rimaste ‘ufficialmente’ inascoltate.
Non ho preso una posizione ben precisa, per questo ho votato astenuto.
In quel caso sì, sarei andato contro il volere degli iscritti ma le motivazioni sono ben altre.
Ieri ho perso un pezzo di cuore, ma non mi fermo qua e rimango pienamente convinto della mia scelta, nei prossimi giorni vi racconterò tutti i passaggi.
Oggi ho bisogno di stare un pò da solo.
Io sono rimasto sempre lo stesso!”

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