Dati Covid falsati: è bufera sulla sanità siciliana. Le reazioni politiche

di Luana Spanò – Questa mattina per la sanità e la politica siciliana è stato un burrascoso risveglio.

Così il parterre politico si divide.

Il capogruppo M5S all’Ars Giovani Di Caro e l’intero gruppo parlamentare 5 stelle a palazzo dei Normanni hanno immediatamente chiesto le dimissioni di Razza: “Se confermate le notizie sulla bufera che ha investito i vertici dell’assessorato alla Salute, assessore Razza compreso, sarebbero di una gravità inaudita. L’eventuale falsificazione dei dati sui contagiati dal Covid per non fare scattare la zona rossa, come ipotizzato dalla magistratura, potrebbe aver avuto conseguenze nefaste sui cittadini, è ciò, ovviamente, sarebbe intollerabile. La notizia riportata dalla stampa dell’intercettazione dell’assessore alla Sanità, che parlerebbe con una sua dirigente della spalmatura su più giorni dei dati sui morti, se confermata, sarebbe gravissima: Razza si dimetta, è inevitabile”.

E aggiungono: “Sulla corrispondenza dei dati sui contagi rilevati con quelli reali, come sui posti letto attivati per le terapie intensive abbiamo sempre sollevato dubbi e chiesto dettagliate notizie, che non ci sono mai state comunicate”.

Interviene anche Luigi Di Maio: “Quanto accaduto in Sicilia sui dati falsi sulla pandemia è gravissimo e induce una riflessione ben più ampia che non possiamo più far passare in secondo piano e che riguarda il legame strettissimo tra la politica e i vertici sanitari degli ospedali pubblici, un legame che spesso – come in questo caso – rischia di compromettere il diritto alla salute di ogni singolo cittadino”. Inolre ha ricordato che “il M5s ha proposto di rompere questo automatismo tra i partiti e la nomina dei manager sanitari. Abbiamo presentato un ddl, respinto e mai considerato, osteggiato da tutti. Oggi possiamo cambiare”

Anche i parlamentari messinesi del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva, Grazia D’Angelo, Barbara Floridia e Antonella Papiro in una nota congiunta chiedono le dimissioni.

Mimmo Cosentino, Segretario Regionale Sicilia, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea dichiara: “Siamo in presenza di un uso disonesto del ruolo governativo. Bisogna fare chiarezza a 360 gradi senza sconti a nessuno”.

Durissima anche la reazione del Presidente della Commissione Antimafia regionale siciliana Claudio Fava: “Le dimissioni di un assessore alla salute che falsifica e fa spalmare i dati sul Covid non vanno chieste dall’opposizione: vanno pretese dal presidente della Regione. Stamattina. Come primo atto di decenza morale. Quanto a Musumeci, se davvero non sapeva, l’inettitudine di un Presidente incapace di controllare la gestione dell’emergenza è colpa grave e imperdonabile.

Una colpa che non gli permetteremo di nascondere lanciando la palla in tribuna, come è uso fare da tre anni a questa parte.

Il 4 novembre l’assessore Razza suggeriva di spalmare il numero dei morti, come risulta dalle intercettazioni rese note oggi. Il giorno dopo il Presidente Musumeci si lanciava in un attacco furibondo contro il Governo nazionale, colpevole a suo dire di avere “inflitto” la zona arancione alla Sicilia.

Un patetico duo di furbetti. Che devono andar via subito: entrambi!
Non era Musumeci che diceva al governo Conte che le furbizie non pagano?”

Intanto Vox Populi si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario a carico dei vertici della sanità siciliana. Lo annuncia Lucia Pinsone, che del movimento è presidente: “Mentre negli uffici si giocava ad assegnare un morto qui e due lì per fare bella figura, noi volontari molti di quei corpi li raccoglievamo nelle RSA, toccando con mano il dolore dei familiari di quei siciliani trattati come pedine da quanti hanno la responsabilità della loro salute.”

C’è poi chi mitiga e comprende.

Il deputato regionale Pino Galluzzo componente della commissione salute all’Ars, dichiara: “Ho assoluta fiducia per l’assessore Ruggero Razza. Persona competete, operosa e di integrità morale esemplare.

Confido che presto la magistratura possa fare chiarezza su quanto accaduto”.
Importante l’intervento di Palmira Mancuso (Direzione Nazionale Più Europa) che più di tutti invita ad una visione ampia e chiara dello scandalo che questa mattina ha colpito la sanità siciliana: “Non si può essere garantisti ma… Bisogna fare chiarezza rimanendo lucidi e verificando gli effetti concreti dell’ eventuale dolo nella sfera sanitaria pubblica. Per l’immagine della Sicilia mi auguro che si faccia presto. Questa indagine non deve fermare l’avviata macchina vaccinale gettando ombre sulla gestione dell’emergenza”.

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