Messina fuori dal dissesto, Accorinti e Signorino rivendicano la scelta del riequilibrio: ecco le tappe dal 2012 ad oggi

“Esprimiamo soddisfazione per questo passo avanti nel percorso del risanamento finanziario del Comune. Si dimostra che la scelta di percorrere la strada del riequilibrio era fondata e si raccoglie il frutto di un importante lavoro politico e amministrativo posto in essere in città a partire dalla prima procedura avviata ancora dal Commissario Croce (dicembre 2012)”. Commentano così l’annuncio del Governo Draghi della fine del default per la città di Messina, pur in attesa della definitiva pronuncia della Corte dei Conti, l’ex sindaco Renato Accorinti e l’economista Guido Signorino, già assessore al bilancio.

“Prima dell’adozione dell’ultimo “piano” (novembre 2018) la precedente amministrazione ha ottenuto dal Governo e dal Parlamento vari interventi di riforma della normativa sul riequilibrio finanziario dei Comuni. Grazie a questa iniziativa politica (come a suo tempo ampiamente riferito dall’informazione) è stato possibile: 1) rimodulare i piani “in itinere” per le amministrazioni di nuovo insediamento; 2) restituire capacità di indebitamento per i progetti previsti nel piano; 3) trasformare il “fondo di rotazione” (i 300 € per abitante) in risorsa per il pagamento dei debiti del piano; 4) rendere impignorabile questa risorsa; 5) restituirla in 20 anziché 10 anni; 6) (di particolare importanza) portare la durata del piano da 10 a 20 anni. Infine è stato reso possibile lo sblocco del “fondo di rotazione” (sempre i 300 € per abitante) ancor prima della valutazione della Corte dei Conti.
Con questi interventi normativi (ottenuti coinvolgendo i Sindaci di tutta Italia) e con l’intensa attività di gestione della massa debitoria effettuata negli anni, anche Messina ha potuto costruire un percorso di riequilibrio finanziario economicamente e socialmente sostenibile.
Adesso occorre attendere la valutazione della Corte dei Conti, ma dato che (come spesso dichiarato anche dal Sindaco) il debito censito nel piano di novembre 2018 risulta (risultava già, in realtà) superiore rispetto al reale, si può ritenere che effettivamente Messina abbia le carte in regola per dimostrare la sostenibilità del suo riequilibrio finanziario”.

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