Appalti agli amici e “bustarelle”, arrestato il sindaco di Opera: ai domiciliari anche due imprenditori messinesi

Terremoto in comune a Opera. All’alba di giovedì 8 aprile i carabinieri del comando Provinciale di Milano hanno arrestato il sindaco di Opera, Antonino Nucera, una dirigente dell’ufficio tecnico comunale e tre imprenditori del settore edile. I cinque sono accusati — a vario titolo — di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Milano su richiesta della Dda della Procura della Repubblica di Milano e sono state eseguite nelle province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina. Tutti e cinque sono agli arresti domiciliari. Ai domiciliari sono finiti anche due imprenditori messinesi Rosario e Cono Bonina, padre e figlio di 71 e 46 anni, titolari della Veria srl di Brolo.

Antonino Nucera, sindaco di Opera, cittadina di 13mila abitanti alle porte di Milano, a ridosso del Parco Agricolo Sud Milano, 50 anni, originario di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), è stato eletto con il Centrodestra (Lega, Fi e una lista civica).

L’inchiesta – coordinata dai Procuratori Aggiunti, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai Sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi, e condotta dal Nucleo Investigativo di Milano – è stata avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti posti in essere dalla predetta amministrazione comunale. Dalle indagini è emergere come, nell’arco temporale febbraio – ottobre 2020, il primo cittadino di Opera, con l’adesione incondizionata della dirigente dell’Ufficio Tecnico e l’accondiscendenza di alcuni funzionari e consulenti dell’Ente, abbia sistematicamente interferito in alcune procedure di gara bandite da quel Comune per orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi, ricevendo da questi ultimi sostanziose utilità.

 

 

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