Bilancio Previsionale Arisme, perché è passato?

di Michele Bruno – Come si sa è passato in Consiglio Comunale il Bilancio Previsionale di Arisme, l’agenzia partecipata per il Risanamento fortemente voluta dal Sindaco Cateno De Luca e che giunge ormai al terzo anno. Per capire meglio cosa è accaduto in aula due giorni fa abbiamo raccolto dichiarazioni degli esponenti politici e sintetizzato i contenuti degli interventi in aula, chiarendo le motivazioni del voto e riassumendo quanto accaduto.

Votano a favore 13 consiglieri, 6 astenuti, 4 contrari e 9 assenti al momento del voto. 

“Abbiamo votato contro l’approvazione del bilancio previsionale di Arismé, che riteniamo non attendibile per una serie di ragioni, a partire dalla mancata applicazione di quanto previsto dal Tuel e dallo Statuto Comunale”. Così, in una nota, si sono espressi i consiglieri comunali del M5s.

“Contrariamente a quanto previsto e disciplinato dall’art.114 c.3 del TUEL e dall’art. 99 dello Statuto Comunale – spiega Giuseppe Fusco, che più volte in passato ha evidenziato alcune criticità nella funzionalità amministrativa dell’azienda – la società non è dotata dell’organo al quale compete la responsabilità gestionale e tutt’oggi non si è provveduto alla nomina del Direttore generale: una figura fondamentale, prevista dalla normativa, la cui attività è strettamente legata al bilancio previsionale”.

“Alla luce di ciò, è lecito chiedere chi sia a sovraintendere alla attività tecnico-amministrativa, commerciale e finanziaria dell’Azienda, e a chi spetta il compito di dirigere il personale e ad autorizzare le prestazioni di lavoro straordinarie. Allo stesso modo chiediamo di sapere chi sia a sottoporre al consiglio di amministrazione lo schema dei piani e dei programmi di intervento del bilancio pluriennale, del bilancio preventivo annuale e del conto consuntivo, così come non è chiaro chi sia a provvedere agli appalti e alle forniture necessarie al funzionamento ordinario dell’Azienda e chi sia a firmare gli ordinativi di pagamento e le riversali di incasso” ha aggiunto.

“Noi siamo assolutamente a favore del Risanamento, come dimostra il nostro impegno a livello territoriale e nazionale, ma pretendiamo che l’attività svolta da Arismé avvenga nel rispetto delle norme di legge”,  hanno concluso consiglieri, che hanno presentato inoltre tre emendamenti per migliorare la proposta di delibera di modifica dello statuto della società, che si voterà Giovedì.

A Fusco aveva risposto in aula Marcello Scurria, Presidente della partecipata, che aveva spiegato che sono i dirigenti responsabili delle tre aree amministrativa, commerciale e finanziaria a svolgere il ruolo di dirigere il personale dei dipartimenti e che è l’ultimo di questi ad aver lavorato alla delibera in questione. Risposte che evidentemente non convincono il gruppo del M5S.

Votano a favore invece i consiglieri del Partito Democratico. Felice Calabrò aveva chiesto di presentare un emendamento, il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile ha però ritenuti scaduti i termini per nuovi emendamenti, seguendo l’interpretazione del Segretario Generale.

Per Calabrò è un si con riserva, perché fa notare ad esempio che “non è chiara la presenza delle voci di bilancio riguardo alla manutenzione straordinaria” aggiungendo che su questo si riserverà di ottenere riscontri.

Gennaro ci ha chiarito la posizione sua e del partito “Abbiamo votato questo atto non perché si tratta di un’apertura di credito nei confronti dell’Amministrazione, ma perché vogliamo che la Città abbia tutti gli strumenti a disposizione per poter portare a compimento il Risanamento, obiettivo che noi condividiamo e per cui ci siamo impegnati anche al livello nazionale con la proposta di legge che abbiamo realizzato e che è stata poi recepita dal Governo assieme a quelle degli altri partiti in merito. Vogliamo anche sottrarci a eventuali strumentalizzazioni in caso di un nostro voto contrario. Nessuno potrà mettere in dubbio il nostro impegno. Controlleremo se a sua volta l’Amministrazione vorrà rispettare l’impegno che ha preso. Questo è un bilancio previsionale, quando ci verrà sottoposto il consuntivo faremo valutazioni ancora più stringenti, nulla ci obbligherà a votare anche in quel caso favorevolmente. E condividiamo anche una parte dei rilievi fatti dai colleghi di altri partiti, tuttavia abbiamo voluto proporre un atteggiamento costruttivo, per il bene della città”.  

Assente Ora Messina, riunitasi recentemente in unico gruppo con Ora Sicilia. Salvatore Sorbello durante un intervento in aula aveva preventivato un’astensione.

Sorbello ci ha spiegato la sua posizione “ci sono tutta una serie di elementi non chiari, che mi spingevano ad astenermi. Mancano fondi investiti per la manutenzione, e parte dei fondi della Regione per il Risanamento sono stati usati per pagare lo stipendio a qualche dipendente. In realtà questi sono fondi che dovrebbero preferibilmente essere usati per il Risanamento appunto, per gli stipendi ci sono i fondi del Comune, perché i dipendenti Arismé sono pur sempre dipendenti comunali distaccati presso la nuova partecipata”.

Astenuta anche Sicilia Futura, con il capogruppo Pietro La Tona che ha evidenziato tutta una serie di quesiti, in merito alla riscossione dei fitti attivi e dei crediti di dubbia esigibilità, per cui il gruppo ritiene si potesse chiedere di attingere ai fondi perequativi dello Stato per l’emergenza Covid. “L’assenza di fondi comunali investiti” inoltre, per quella che è “una partecipata strategica” secondo il consigliere e dal momento che “è tale anche per il Sindaco”, è considerata un elemento da attenzionare. I fondi sarebbero provenienti tutti dalla Regione per la maggior parte.

Nonostante le criticità sollevate dai diversi gruppi che sono intervenuti, la delibera è passata.

 

 

 

 

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