Bocciatura Tari 2021, le reazioni politiche

di Michele Bruno – Arrivano anche le reazioni dei vari schieramenti politici sull’ennesima bocciatura dell’aumento Tari previsto dal Piano Economico Finanziario della Giunta De Luca, con dichiarazioni più dettagliate rispetto a quelle a caldo di ieri, che avevamo pubblicato qui.

Il Partito Democratico si esprime così, in un comunicato firmato dai consiglieri comunali (Gaetano Gennaro, Alessandro Russo, Antonella Russo, Biagio Bonfiglio), il segretario cittadino Franco De Domenico e il segretario provinciale Nino Bartolotta. 

“Con l’odierna bocciatura del Piano Tari, grazie alla presenza determinante dei consiglieri del Partito democratico, è stato evitato un consistente aumento delle tariffe, già molto alte, a carico dei cittadini, a fronte di una gestione della raccolta dei rifiuti che, pur tenendo conto delle difficoltà connesse al rodaggio della differenziata, certamente non funziona. Sono sotto gli occhi di tutti le condizioni della città a causa di un pessimo servizio di spazzamento delle strade cittadine e di una gestione del verde pubblico del tutto inesistente, a ciò si aggiungano le già numerose e preoccupanti esternalizzazioni di importanti servizi legati al ciclo dei rifiuti. Grazie a questa decisione si applicheranno le tariffe dello scorso anno, senza il paventato aumento di quasi il 10% rispetto alla Tari 2020.

L’atto di protervia ed arroganza politica dell’Amministrazione, che ha ripresentato all’aula la stessa identica delibera che solo 20 giorni fa era stata bocciata dal Consiglio comunale, è stato rispedito al mittente; così come a nulla sono serviti i giochini utilizzati da qualche consigliere di fiducia del sindaco De Luca, che ha tentato, invano, il colpo di mano sui numeri d’aula, facendo cadere ieri il numero legale proprio sulla votazione dell’atto, e facendo rinviare la seduta ad oggi.

La seconda e definitiva bocciatura dell’aumento della Tari è la prova della capacità del Consiglio comunale di farsi interprete delle esigenze dei cittadini in un periodo di crisi senza precedenti; allo stesso tempo rappresenta la plastica dimostrazione del fallimento della politica dell’Amministrazione De Luca, che con tutta evidenza non può fare affidamento se non su uno sparuto gruppo di consiglieri.

Auspichiamo, per il futuro, quanto meno per argomenti che toccano direttamente le tasche dei cittadini e la qualità della loro vita, che la giunta De Luca cambi totalmente registro ed abbia l’umiltà che finora non ha mai avuto, di confrontarsi dialetticamente con il Consiglio comunale, e ne segua l’indirizzo politico a vantaggio dell’intera collettività”.

E concludono: “Adesso l’Amministrazione si assuma tutte le responsabilità di una gestione disastrosa”

I consiglieri comunali M5S Cristina Cannistrà, Pippo Fusco, Paolo Mangano, Andrea Argento scrivono invece:

“I cittadini, già in difficoltà per le gravissime conseguenze della pandemia, non saranno costretti a pagare i gravi errori e la totale mancanza di programmazione da parte dell’Amministrazione, che ha ripresentato tale e quale il Piano economico finanziario Tari a distanza di appena qualche settimana dalla prima bocciatura in Aula. Coerentemente anche questa volta abbiamo detto ‘no’ “.

e aggiungono: “Una proposta che rappresenta una vera e propria beffa per tutta la cittadinanza, a fronte dei tanti disservizi, delle scelte illogiche e dello stato precario in cui è ridotta Messina».

Ieri i consiglieri comunali che sostengono l’Amministrazione avevano abbandonato l’Aula, facendo cadere il numero legale e impedendo il libero esercizio di voto da parte dei colleghi presenti. Oggi invece hanno votato a favore, accogliendo la richiesta di aumentare le tasse su richiesta del sindaco. Purtroppo per loro ciò non è valso a nulla. Non solo non sono riusciti nel loro intento, ma hanno dimostrato di fatto una circostanza ormai inequivocabile: il sindaco non ha più alcuna maggioranza. Al contrario, con la loro espressione di voto, i tredici consiglieri comunali che si sono schierati contro l’aumento della Tari hanno ribadito l’importanza della democrazia e delle funzioni imprescindibili del Consiglio, schierandosi al fianco di tutti i messinesi”.

La conclusione dei consiglieri M5S è “Adesso, a fronte del voto in Aula, dei servizi indecenti e della pioggia di appalti a ditte esterne, è giunto il momento che l’Amministazione si assuma tutte le responsabilità di una gestione disastrosa, ma siamo certi che anche questa volta sapranno trovare il nemico di turno e il capro espiatorio a cui addebitare le loro colpe», proseguono, puntando il dito ancora una volta contro le carenze nella lotta all’evasione, “malgrado i vari proclami e i soliti annunci su Facebook”.

Anche Cambiamo Messina dal Basso, che però non ha consiglieri comunali in aula, dice la sua su un post Facebook:

“Con 13 voti contrari, 11 a favore ed uno astenuto la delibera Tari 2021 è stata bocciata.
La bocciatura consentirà lo stesso di mantenere in servizio tutto il personale fino ad oggi impiegato a tempo determinato ed indeterminato, di effettuare le bonifiche come si è sempre fatto negli anni passati, di non tagliare alcun servizio, di coprire tutti i costi di gestione dei rifiuti secondo le indicazioni ARERA.
L’unica cosa che non consentirà è di mettere le mani in tasca ai messinesi per finanziare spese in odore di campagna elettorale.
Sono state bocciate insomma le bufale/minacce dell’Amministrazione comunale e di qualche consigliere comunale che evidenziavano presunti “rischi” di danni erariali e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Sono queste in sintesi le conseguenze della bocciatura in consiglio comunale della “nuova” delibera Tari 2021 (al netto delle valutazioni politiche che si possono fare) e che in questi mesi abbiamo cercato anche noi di evidenziare con comunicati e post sui social.
La bocciatura della Tari 2021 è dunque sicuramente un risultato importante ottenuto dall’opposizione dentro e fuori dal consiglio comunale ma non basta.
La Tari doveva diminuire, come diciamo dal 2019, e non determinare un aumento dei costi per le famiglie messinesi di circa il 22% in tre anni pari ad un totale di 10 milioni di euro.
Per Cmdb pertanto non finisce qui: sono rimaste infatti senza risposte le tante domande che abbiamo posto e che hanno posto alcune/i consigliere/i e, che lasciano zone d’ombra su vari aspetti e dati riportati nella delibera Tari 2021.
Faremo in modo di avere lo stesso le risposte alle nostre domande dagli enti e “palazzi” competenti utilizzando nelle prossime settimane gli strumenti previsti dalla normativa sulla trasparenza degli atti della pubblica amministrazione ed a tutela della legalità”.
Commenta anche Palmira Mancuso per + Europa, e il tono è netto:
“La bocciatura della Tari è il fallimento della politica del duo De Luca-Lombardo su raccolta e smaltimento dei RSU. È necessario dare il via ad una nuova fase di gestione della città, che ci auguriamo inizi con le dimissioni di Lombardo”.
Il Sindaco Cateno De Luca invece prende decisamente male questo voto e risponde su Facebook:
“L’antica visione Corleonese dei nani della politica spalleggiata anche ‘dai sotto i capelli niente’ e da qualche genovesiano a libro paga si è imposta per distruggere la città ..
Ma noi non ci pieghiamo al cospetto di quelle intimidazioni che hanno trasformato gli asini volanti che occupano alcune sedie del nostro consiglio comunale in pupi guidati dall’ odio dei nani e dagli spiccioli della politica …
Andiamo avanti senza se e senza ma con la consapevolezza che ci saranno altri colpi di lupara sferrati alla città da certe dinastie delle cattedre universitarie ….”

Il capogruppo di Ora Messina Giandomenico La Fauci ha risposto al Sindaco e al suo post molto duro:

“Ancora una volta il sindaco De Luca e la sua giunta hanno confermato la poca familiarità con la democrazia. Ennesima brutta pagina, con i soliti attacchi farciti di violenza verbale e politicamente sgrammaticati.

Il ‘No’ secco all’aumento della Tari non sarà modificato da qualche post su Facebook. Non abbiamo accettato una volta e lo abbiamo confermato una seconda: non voteremo un aumento delle tasse del 9%. Non chiederemo ai cittadini messinesi ulteriori soldi.

L’amministrazione non ha pensato di dover modificare il primo provvedimento già bocciato. Questa presunzione ha avuto come risposta un’altra bocciatura. Non è questo il modo di fare politica e amministrare.

Sugli insulti personali meglio soprassedere, qualificano le persone che li pronunciano. Voglio solo puntualizzare, però, che i 13 consiglieri che hanno votato “No” e accusati di non voler il bene della città o di attuare una rappresaglia politica, nella giornata di oggi erano in buona parte presenti – facendo raggiungere il numero legale – per la votazione di importantissime delibere per il futuro della città. E saremo presenti anche domani, sempre mettendo Messina davanti a tutto”.

 

 

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