Profughi afghani, la proposta: costruire una Consulta per la solidarietà internazionale

“La crisi politica afghana ha sollecitato proposte da parte di alcune comunità locali e Sindaci per una immediata, coordinata e civile risposta di solidarietà al dramma dei profughi.
Consapevoli che, oltre l’emergenza attuale dei profughi afghani, le migrazioni sono un fenomeno strutturale della nostra contemporaneità, una ventina di associazioni, movimenti e partiti di Messina propongono la costituzione di una rete istituzionale, civica e politica che diffonda a Messina la sensibilità, la prassi, la cultura e la politica dell’accoglienza e dell’integrazione.

Esistono strumenti normativi di sostegno all’integrazione e di tutela dei diritti delle persone che possono essere attivati da singole persone e da realtà associate (es.: tutorato per i Minori Stranieri Non Accompagnati, adozione di stranieri, ecc.) ed esistono risorse pubbliche (es.: patrimonio edilizio dismesso e non utilizzato) destinabile alla realizzazione di un sistema strutturale e stabile accoglienza inclusiva e diffusa.

Si propone dunque di istituire a Messina una ‘Consulta per la solidarietà internazionale’, per dare in città risposte concrete, individuare risorse socialmente disponibili, monitorare la situazione internazionale, stimolare la comunità politica locale, nazionale ed europea all’adozione di misure adeguate, inclusive, pienamente rispettose dei diritti e delle libertà delle persone che fuggono dai drammi dei conflitti e dalla guerra delle carestie e della fame, per un’accoglienza solidale e umanitaria”.

I promotori dell’iniziativa sono: MessinAccomuna, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Associazione D. Bosco, Associazione il Cantiere dell’InCanto, Movimento 5 Stelle, Arcigay Makwan Messina, Unione degli Universitari Messina, Partito Democratico, Cambiamo Messina dal Basso, Volt, Potere al Popolo, Segretariato Attività Ecumeniche, CIRS Onlus casa famiglia, Banca del Tempo di Messina “Zancle Solidale”, Italia Nostra – sezione di Messina, Azione Messina, + Europa Messina, AMMI – sezione di Messina.

Di seguito il documento condiviso e sottoscritto da associazioni, movimenti, partiti e protocollato oggi a Palazzo Zanca:

Di fronte alla gravissima crisi umanitaria che colpisce l’Afghanistan, la comunità internazionale in tutte le sue componenti (dalle Organizzazioni istituzionali, alle amministrazioni comunali, alle associazioni civiche, sociali e di volontariato) è chiamata a una risposta di solidarietà concreta, immediata e di prospettiva. Riteniamo necessario fare nostre e sostenere con impegno tangibile alcune proposte che chiamano in causa i governi, gli enti locali e l’associazionismo:

1) È necessario garantire la più ampia protezione internazionale ai migranti afghani che lasciano il loro Paese per la situazione attuale e revocare provvedimenti di espulsione o respingimento per coloro che, avendolo lasciato in precedenza, rischierebbero trattamenti inumani o degradanti, stante la situazione di violenza e repressione diffusa nel loro Stato di origine;

2) È necessario che tutti gli Stati dell’Unione Europea attivino immediati e massivi “corridoi umanitari”, realizzando un sistema di accoglienza coordinato, civile ed efficiente, che preveda ogni forma di controllo, verifica e prevenzione sotto il profilo sanitario e la realizzazione di un sistema diffuso di strutture per la residenza e l’integrazione;
3) Considerata l’esistenza di un numero elevatissimo di aree di conflitto a livello mondiale (una recente indagine censiva almeno 24 zone di conflitto interno o internazionale), questo modello dovrebbe diventare prassi ordinaria, non ristretta agli attuali numeri (quasi insignificanti) assorbiti dai “corridoi umanitari”.

Nei giorni scorsi il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato che la sua città ospiterà i profughi afghani nei borghi disabitati. È una proposta che, declinata in modo non ghettizzante, può costruire percorsi spontanei di integrazione e mutuo vantaggio: la presenza di nuova popolazione e di nuova capacità lavorativa, produttiva, professionale, imprenditoriale può rivitalizzare luoghi dismessi e offrire nuovo slancio economico e sociale a comunità e siti oggetto di progressivo abbandono. Crediamo necessario dare eco a questa proposta, rilanciandola per la nostra comunità cittadina. Si potrebbe realizzare un immediato censimento delle disponibilità di borghi e luoghi in abbandono nel nostro Comune; a questi si potrebbero aggiungere gli immobili ex IPAB da tempo inutilizzati o altri cespiti pubblici non in uso. Si potrebbero chiedere specifici finanziamenti per la ristrutturazione di questo patrimonio, e il mondo associativo può essere chiamato a sostenere uno sforzo di solidarietà, raccogliendo fondi per cofinanziare le ristrutturazioni e/o per sovvenire alle più immediate necessità dei profughi.

Oltre alla raccolta di fondi, il quadro normativo vigente offre alla società civile e alle associazioni e strutture di volontariato (laiche o religiose) la possibilità di sperimentare forme di accoglienza attiva in più modi. È possibile sostenere l’integrazione dei Minori Stranieri Non Accompagnati con l’esercizio del “tutoraggio”; è possibile, per singoli o comunità che ne avessero la possibilità, “adottare” migranti; è possibile costituire iniziative (cooperative) per offrire ospitalità nell’ambito delle iniziative di accoglienza pubblica. Riteniamo che, con il coordinamento delle associazioni che storicamente si occupano di questa tematica (Caritas, Migrantes, ARCI, S. Egidio, …) sia possibile costituire una rete efficiente di azione che diffonda a Messina la prassi, la cultura, la sensibilità dell’accoglienza e dell’integrazione.

Consapevoli che, anche in relazione ai flussi provenienti dall’Afghanistan, ci si trova di fronte non a un evento “emergenziale”, riprendiamo un recente intervento di Michele Ainis a commento dell’art. 10 della nostra Costituzione:

“nessun corridoio umanitario sarà mai sufficiente, se circoscritto a pochi eletti. E non sarà nemmeno giusto, nel senso della giustizia costituzionale. Perché un diritto o c’è o non c’è, altrimenti diventa una supplica al sovrano. Mentre l’asilo – garantito dall’articolo 10 – è un diritto a tutto tondo. “Il diritto ad avere diritti”, come diceva Hannah Arendt”.

Proponiamo dunque:

1) all’amministrazione comunale e alla società civile l’immediata realizzazione di una “Consulta per la solidarietà internazionale” che, iniziando dalla gravissima crisi afghana, testimoni in maniera fattiva lo spirito di generosa accoglienza che da sempre caratterizza la città di Messina;

2) alla deputazione messinese (nazionale e regionale) la promozione di azioni efficaci di coinvolgimento attivo dei Parlamenti e dei Governi (nazionale e regionale) per un sistema di accoglienza coordinato, civile, inclusivo, dignitoso e rispettoso. Invitiamo anche tutti i Paesi dell’Unione Europea a sospendere ogni rimpatrio forzato verso l’Afghanistan e ad attivare o ripristinare l’istituto del visto di soggiorno umanitario.

 

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