Il cibo italiano negli Stati Uniti. Nuovo libro di Attilio Borda Bossana

L’emigrazione italiana verso gli Stati Uniti assunse proporzioni imponenti tra la fine dell’800 e la Grande Guerra; di quella fase storica resta una documentazione ampia e articolata, mentre non sufficientemente si è indagato l’apporto che gli italiani hanno dato alla cultura alimentare degli Stati Uniti, generando la cosiddetta cucina italo-americana.

La cucina degli italiani in America è stata un fenomeno di contaminazioni fra le proprie tradizioni, povere e genuine, e le aumentate disponibilità alimentari, così come l’approccio alla Tavola del tutto diverso. Il cibo quindi per documentare una particolare fase storica, con la capacità di testimoniare la forma di quel processo migratorio, i caratteri del suo insediamento, la dimensione delle relazioni interne alla comunità italiana e tra questa e le altre; in uno alla volontà di continuare a mantenerne e accentuarne percezione e memoria.

È quanto suggerisce Il Cibo Italiano negli Stati Uniti. La rivisitazione dei piatti siciliani più noti, libro del giornalista Attilio Borda Bossana edito, nell’ambito dell’attività editoriale dell’AIC, in occasione della VI edizione della rassegna mondiale “Settimana della cucina italiana nel mondo”,  promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal 22 al 28 novembre 2021. Il libro, come sottolinea nell’introduzione il prof. Francesco Trimarchi, Delegato di Messina dell’Accademia Italiana della Cucina, può essere letto in chiave storica, in chiave etno-antropologica, e in chiave di cultura alimentare con, sullo sfondo, la “Dieta Mediterranea”. Il volume sarà presentato martedì 23 novembre, alle ore 16.15, nella Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, Palazzo Università, dal dott. Fortunato Celi Zullo, consulente dei mercati negli Stati Uniti, già direttore dell’ICE di Los Angeles, di New York e dell’ufficio di Londra e dalla dott.ssa Paola Sabella, segretario generale della Camera di Commercio di Messina.

La cucina italiana, come le altre – evidenzia l’Autore- è un importante bene culturale immateriale, diffuso da tutti e tra tutti quelli che la praticano la consumano e la apprezzano che giustifica quindi, il «viaggio» gastronomico, l’odepòrico del cibo italiano negli Stati Uniti, usando proprio una parola rara e in disuso, che invita con il suo suono largo, all’esplorazione tra i piatti della cucina italo-americana.

Un contributo quindi per  “decifrare la lingua” di quella stagione, riviverne l’atmosfera e aiutare a capire la valenza del rapporto tra cibo e migranti, ma anche approfondire l’evoluzione e gli sviluppi della cucina italiana e siciliana in particolare, negli Stati Uniti. Una maniera per  rivalutare un fattore irrinunciabile della memoria, riannodandone i fili anche con Messina, città in cui l’Accademia italiana della Cucina ha svolto e continua a sviluppare, il ruolo di “istituzione culturale” per salvaguardare, insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola.

La pubblicazione è realizzata in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, evento che vede coinvolte le Istituzioni italiane all’estero, nonché quale partner istituzionale l’Accademia Italiana della Cucina, e collaborazioni di chef e ristoratori italiani, blogger, creator, storici e ricercatori. E proprio negli Stati Uniti, da Washington a Los Angeles, da Miami a Chicago, da New Orleans a Houston e New York, passando per Boston, Dallas, Baton Rouge, Detroit, San Francisco e Filadelfia, sono quasi 40 gli eventi in agenda per celebrare la cucina italiana. Una mobilitazione che coinvolge tutta la rete diplomatico-consolare negli USA, gli Istituti Italiani di Cultura, l’Agenzia ICE ma anche imprese di settore, per approfondimenti sui temi legati a tradizione, innovazione e sostenibilità della cucina italiana: dal valore dei piatti e ingredienti più antichi alle scoperte più innovative, dal food waste al benessere della dieta mediterranea, dalla consapevolezza sulle sfide nella nutrizione alla ricerca di maggior sostenibilità.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it