Cani del Comune trasferiti a Taurianova, M5S contesta il Sindaco e chiede un Canile comunale

Un nuovo bando, il quarto in appena tre anni, per ottenere sempre lo stesso risultato: 101 cani di proprietà del Comune di Messina verranno trasferiti, anzi deportati secondo i volontari delle associazioni che hanno lanciato l’allarme alcuni giorni fa, fuori regione, per l’esattezza in un canile con sede a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria.

I deputati Antonella Papiro, Antonio De Luca e Valentina Zafarana, raccogliendo le centinaia di segnalazioni inviate da parte di cittadini e volontari preoccupati, hanno scritto al sindaco di Messina, Cateno De Luca, invitandolo a bloccare la procedura di affidamento, anche se ormai già conclusa, e accelerare nelle attività di costruzione di un canile comunale utilizzando le somme stanziate nelle Leggi di Bilancio nazionali 2020 e 2021, che per il comune di Messina ammontano a circa un milione e centoventicinquemila euro.

«Paradossalmente – spiega la deputata Antonella Papiro – per scrivere la lettera che abbiamo inviato in questi giorni, avremmo potuto riutilizzare ampi stralci della nota già inviata da me, nel 2020, allo stesso Cateno De Luca. Di fatto, il Comune di Messina si è mosso esattamente allo stesso modo, riproponendo le medesime soluzioni, a nostro parere assolutamente inadeguate, e creando gli stessi problemi di due anni fa. Con l’aggravante che, in questo caso, il Sindaco sa di avere a disposizione dei fondi dedicati proprio alla città di Messina per la costruzione di un canile comunale, utilizzando il fondo istituito grazie all’impegno mio e dei colleghi deputati e senatori del Movimento 5 Stelle, già a fine 2020, e rimpinguato meno di un mese fa con altri otto milioni di euro».

Le fa eco il deputato regionale Antonio De Luca, che ricorda come «pensare di intervenire con “deportazioni forzate” di animali che ormai da anni sono oggetto delle cure degli stessi operatori e volontari forse può rappresentare un risparmio economico, davvero minimo, per il Comune di Messina, ma di certo provoca gravi rischi per la salute degli animali stessi che, una volta strappati dalla loro casa, potrebbero subire gravi ripercussioni. Peraltro, tenuto conto che al costo per la normale gestione degli animali si deve aggiungere il costo per il trasporto oltre lo Stretto, non si comprende per quale motivo con gli stessi soldi non si possano tenere i cani a Messina».

«Cosa è rimasto delle promesse fatte dal Sindaco in questi anni?», concludono i due deputati. «Già in campagna elettorale, nel 2018, quello che poi sarebbe diventato il primo cittadino di Messina prometteva la realizzazione di rifugi sanitari, canili, servizi di pronto intervento h24 garantiti ai cittadini, in un’escalation che trovava il suo apice nel Dicembre del 2019 quando , travolto dalle polemiche per il primo bando, annunciava trionfante “i nostri cani resteranno a Messina”. Tante parole, tanti post, fotografie a effetto, ma un solo fatto reale: 101 cani verranno presto trasferiti in un canile fuori regione a spese del Comune di Messina. E le promesse, come le chiacchiere, le ha portate via il vento».

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