La Ministra della Giustizia Cartabia a Messina, in visita al Tribunale e a Unime

di Martina Galletta – “La mia presenza vuole essere un’attestazione di vicinanza, venire a Reggio per l’inaugurazione dell’anno giudiziario passare all’università di Messina dove da tempo
mi aspettavano, ho tantissimi colleghi amici giuristi di grandissimo valore, a partire dal professore Silvestri con il quale abbiamo condiviso alcuni anni alla Corte Costituzionale e altri colleghi di grandissimo valore. Non si poteva da parte del ministro concludere
questo viaggio senza esprimere la vicinanza a questo ufficio giudiziario a questa terra”.

Così la Ministra della Giustizia Marta Cartabia in visita a Messina. “Abbiamo bisogno di poter approntare risposte adeguate a ogni situazione, il ministero della Giustizia può
essere a disposizione e cercare di offrire tutte le risorse necessarie che può facilitare il vostro lavoro e un lavoro che stiamo facendo in tutta Italia”.

In visita al palazzo di giustizia di Messina la Ministra Marta Cartabia,  ha incontrato i vertici del distretto giudiziario. E’ intervenuta brevemente manifestando vicinanza al distretto giudiziario dicendo che l’obiettivo e’ di conoscere le esigenze degli uffici giudiziari e offrire risorse umane e strumentali. “Abbiamo bisogno di approntare delle risposte che siano adeguate ad ogni situazione”, ha detto. “Il Ministero della Giustizia si mette a disposizione per andare e conoscere le esigenze dei vari uffici giudiziari e cercare di fornire piu’ tempestivamente possibile – ha aggiunto – tutte le risposte necessarie, risorse umane e strumentali, tutto cio’ che puo’ facilitare il vostro lavoro. Credo che sia l’occasione di un grande grande rinnovamento perche’ finalmente arrivano tante risorse umane”.

“Ho chiesto agli uffici di prevedere  che i concorsi siano calendarizzati con continuita’ perche’ il problema e’ che le piante organiche sono scoperte con numeri molto gravi. Le scoperture sono circa 1.300: e’ tantissimo. Al momento in Italia contiamo 11 giudici su 100 mila abitanti, troppo poco, mentre in Germania sono circa 24. Mi fa gioire la
notizia dell’accordo con le universita’ per migliorare il sistema giustizia e lo smaltimento dell’arretrato grazie all’aiuto delle giovani leve”.

Il Procuratore di Messina Maurizio de Lucia nel corso dell’incontro ha dichiarato:  “Ringrazio la Ministra Cartabia per la sua presenza qui a Messina, in terra di mafia”. Così icon gli uffici giudiziari di Messina. Il presidente della Corte d’appello Michele Galluccio ha parlato di assunzioni e “risorse in arrivo”, e ha fatto un plauso alla ministra “per il cambiamento
dopo 50 anni”. Il Procuratore de Lucia ha anche parlato dei processi “importanti e complessi” in atto. Poi si è parlato anche di edilizia giudiziaria.

La Ministra ha anche partecipato all’incontro-dibattito sul tema “Giustizia costituzionale e Diritti fondamentali nel contesto della integrazione europea” nell’aula magna dell’Università. assieme al Presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Gaetano Silvestri e altri giuristi nell’aula magna dell’Università.

L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza, dal Dottorato in Scienze Giuridiche e dalle cattedre di Diritto Costituzionale, e stata aperta dai saluti istituzionali del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Francesco Astone; hanno invece, introdotto l’argomento i proff. Antonio Saitta e Giusi Sorrenti, entrambi Ordinari di Diritto Costituzionale.

La Ministra Cartabia nel suo intervento ha dichiarato: “Il mondo di internet e dei diritti e’ un territorio tutto da esplorare. La prima riflessione e’ che internet non e’ qualcosa di avulso dalla dimensione sociale. Dobbiamo avere una tutela dei diritti che sia la stessa della dimensione reale. Dobbiamo analizzare come in internet si determini la liberta’ di pensiero. Emerge in modo moderno la velocita’ di diffusione e la necessita’ di un intervento molto
tempestivo”. Il problema oggi – prosegue Cartabia – e’ la diffusivita’ e la potenza dei nuovi mezzi. E’ in questa logica che vi invito a riflettere sul ruolo che Facebook e le altre piattaforme mettono in campo. La magistratura arriva, per motivi ovvi, dopo. Le forme di intervento devono invece cercare di prevenire i casi dove c’e’ un incitamento all’odio attraverso questi strumenti che arrivano a migliaia di persone. Siamo sempre sul confine della liberta’ di pensiero. Non ci puo’ essere una forma di censura, idiritti fondamentali devono essere preservati, ma comunque ci deve essere sempre una forma di tutela giurisdizionale tradizionale”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it