Trasporto pubblico studenti universitari: stamani seduta della I Commissione consiliare

di Michele Bruno – La I Commissione consiliare Trasporti, presieduta dal consigliere Libero Gioveni, ha affrontato stamani le problematiche legate al trasporto pubblico rivolto soprattutto agli studenti universitari, in relazione al raggiungimento dei poli Annunziata e Papardo. Alla seduta, il Presidente Gioveni ha convocato l’Unione degli Universitari, rappresentata da Damiano Di Giovanni, e l’ATM S.p.A., rappresentata dai responsabili di esercizio del gommato e della tranvia, Santino Trimarchi e Marco Pellerito.

«Nel corso del dibattito – ha spiegato il Presidente – sono state focalizzate dal sindacato degli studenti alcune criticità legate alla frequenza delle corse che non sembrerebbe essere ogni mezz’ora come dichiarato dall’Azienda Trasporti. I tecnici presenti però – ha concluso Gioveni – hanno dissentito sulla critica mossa, evidenziando in ogni caso un servizio soddisfacente sia su ferro che sul numero dei bus con le linee 16, 23, 24, 31 e con la linea 39, che via autostrada parte direttamente da Tremestieri raggiungendo il polo Papardo».

Così è intervenuto Damiano di Giovanni durante la seduta:

«Il nostro lavoro di monitoraggio e segnalazioni inizia con l’iniziare dell’anno accademico in
corso, che ormai si sta volgendo verso la conclusione, ed in particolare dopo un primo
periodo di disagio forte da parte degli studenti, che troppo spesso si trovavano in mezzi
super affollati, altro che 80% di capienza che in quel momento era in vigore, o che peggio
venivano lasciati a piedi perchè improvvisamente saltava una corsa e quindi gli studenti
erano costretti a fare la strada, non proprio sicura, senza mezzi, in tutte le situazioni
meterologiche possibili.

Dunque a partire dai disagi concreti abbiamo organizzato un sit-in di protesta, che si è svolto ormai il 15 novembre e lo abbiamo chiamato “così non è sostenibile”.
In quell’occasione abbiamo manifestato il nostro profondo dissenso per la vergognosa
situazione, in particolare quella rivolta ai poli universitari (Annunziata, Papardo, ma anche
centro e Policlinico).
Che tra navette fantasma e tram non funzionali andavano avanti con la certezza di non
arrivare mai in orario a lezione.
Riteniamo che gli studenti non si meritano di essere trattati così, abbiamo definito
imbarazzante poi l’inadeguatezza dei provvedimenti dell’ATM risalenti ad ottobre (di preciso
il 12 ottobre), che per provare a risolvere parzialmente il problema dei ritardi, anche per
quanto riguarda i forti ritardi finiti più volte sui giornali, ha ritenuto di sospendere dodici corse rivolte ai villaggi.

Provvedimento, per fortuna, che è stato ritirato due giorni dopo: il 14 ottobre.
E’ risultato evidente come non si possono togliere corse ad alcuni studenti per potenziare il
servizio per altri, se la coperta è corta non basta tirarla da un lato o dall’altro, ma bisogna
costruire un servizio pubblico che ci consenta di muoverci in città, per poter andare nelle
nostre scuole e Università, ma anche per spostarci liberamente.

Il disagio non ha mai riguardato esclusivamente pochi studenti ma le difficoltà sono
generalizzate per molti ragazzi che dalla stazione, dagli aliscafi, dal centro da nord e da sud
percorrono la città, l’Università è frammentata su tutto il territorio cittadino, il diritto alla
mobilità dovrebbe essere alla base di una città che dice di essere universitaria.
In seguito alla nostra protesta, il presidente dell’ATM aveva risposto alle nostre parole
definendo il servizio “di altissima qualità”, è evidente che il presidente dell’ATM non può
parlar male dell’azienda che presiede, però abbiamo sempre ritenuto che un vero servizio di qualità dovrebbe garantire dei tram che attraversano la città ogni 10 min, e una copertura effettiva dei villaggi e dei poli universitari con una frequenza sufficiente a farci spostare con facilità, cosa inoltre fondamentale per ricucire le distanze tra centro e villaggi, e tra residenze universitarie e tutto il resto.

Dopo di che, per fortuna, più avanti il presidente ha cambiato posizione, in occasione
dell’incontro che abbiamo avuto il 26 Novembre, insieme all’Università e all’ATM, il
Presidente ha finalmente ammesso che effettivamente qualche problema da risolvere ci
fosse.
Non ci siamo fermati e abbiamo portato a quell’incontro in ottica propositiva le nostre istanze e abbiamo effettivamente ottenuto qualche risultato, nell’ottica di riuscire ad ottenere un servizio efficiente e dignitoso.

All’incontro di Novembre hanno partecipato anche il Direttore Generale Bonanno, la
prorettrice salomone, la prof.ssa adele marino e il presidente dell’atm campagna.
In quell’occasione abbiamo evidenziato come le nostre iniziative erano mosse
dall’insoddisfazione delle esigenze della comuntià studentesca che viveva e vive ancora
disagi sulla propria pelle.

In particolare non eravamo soddisfatti e non condividiamo la narrazione per cui “il servizio è efficiente” quando effettivamente non lo era, quindi il primissimo risultato che abbiamo
ottenuto è stato il riconoscimento di un problema, la base per provare a fare qualcosa per
risolverlo.

L’Ateneo e l’ATM si son presi diversi impegni, e in alcuni di questi casi effettivamente
abbiamo inizialmente notato dei miglioramenti a beneficio degli studenti.
Gli interventi hanno riguardato La linea 16: che serve gli studenti della residenza di Gravitelli collegandoli finalmente col centro. (che però ancora riscontra difficoltà)
La linea 36, che serve il polo policlinico in modo più adeguato, aumentando il
numero di corse e rendendo il servizio più frequente. La linea 23 che si rivolge al polo Annunziata, è stata potenziata ancora negli orari più critici.

La linea 24 che serve il polo Papardo, in modo tale da coprire le esigenze degli
studenti in modo adeguato, entrando anche dentro il polo universitario, come
accade già al Policlinico.

E per quanto riguarda queste linee, effettivamente nel periodo successivo all’incontro vi è stato un iniziale riscontro positivo.
Avevamo però inoltre chiesto che venissero potenziate le corse serali e notturne in modo da consentire agli studenti che abitano nelle residenze di non essere esclusi dalla città, che vengono difatti ghettizzati ed esclusi dalla vita sociale.
ll tram ancora non serve in modo adeguato la città.
Le amministrazioni si erano prese anche un impegno nel fronte della comunicazione, in modo da averne una più chiara ed efficace, che ad oggi è piuttosto confusa e complessa, si sono impegnate a fornire informazioni chiare tramite app ufficiale ATM e a renderle più semplici e immediate.

C’è stato forse un post sui social esplicativo ma niente di strutturale ancora, avevamo consigliato di apporre delle cartollnistiche anche fisiche per favorire un’informazione chiara per chi arriva dagli aliscafi, dalla stazione e per chi arriva ai poli.

Il Presidente dell’ATM aveva dichiarato che entro febbraio (siamo ad Aprile) sarebbe stato
attivato un servizio di tracciamento dei mezzi e di monitoraggio della capienza, che in tempo reale avrebbe consentivo di avere aggiornamenti sullo stato dei mezzi, sui tempi di attesa e quindi della riorganizzazione delle corse in funzione dell’utilizzo.

Questa sarebbe stata una notizia positiva, se non che, ogni volta che finiscono le lezioni, le corse vengono nuovamente diminuite, e poi per ritornare ad un aumento adeguato devono passare settimane e settimane di disagi a danno degli studenti e della loro pazienza.

In particolare, anche in questa sede, continuiamo ad evidenziare come continuino le difficoltà con gli orari del 23 e del 24 (Annunziata e Papardo) che spesso non consentono di arrivare nel polo universitario in corrispondenza agli orari di inizio delle lezioni.
Queste linee sono usate prevalentemente da studenti e devono essere adattate a degli orari che abbiano una logica con l’inizio e la fine delle lezioni, senza rendere un’impresa arrivare in università o con ore di anticipo o nettamente in ritardo rispetto alle lezioni programmate.

Infine avevamo evidenziato una grave carenza per quanto concerne la pulizia dei mezzi, che non ci risulta sia migliorata particolarmente.
Noi saremo sempre dalla stessa parte, quella degli studenti, a monitorare che le soluzioni si
concretizzino, c’è molto lavoro da fare, bisogna davvero incentivare e investire sul trasporto pubblico cittadino, con la consapevolezza che è un servizio pubblico che non può e non deve essere organizzato soltanto con logiche di profitto.

Concludo sottolineando che il trasporto pubblico (locale ed inter-cittadino) deve essere la
chiave per la costruzione di una nuova idea di città, di mobilità e che garantisca il diritto di
potersi spostare facilmente.

Bisogna accorciare le distanze e i muri tra provincia e la città e tra villaggi e centro. Cosa
fondamentale per poter vivere come in una città normale.
Bisogna trovare degli strumenti per un incentivo all’uso del trasporto pubblico, che deve
essere un servizio di qualità: per esempio con un trasporto pubblico gratuito per gli studenti.

E’ necessario ricomporre il territorio, serve un aumento delle corse serali e nei fine
settimana. Sognamo una città con ZTL nel centro cittadino; piste ciclabili adeguate e
bikesharing a basso costo; trasporto pubblico notturno gratuito.

Infine, i rapporti di sostenibilità di diversi atenei italiani riportano che la maggior parte delle
emissioni di un’università non dipendono dall’alimentazione delle strutture e delle
strumentazioni, o dalla loro climatizzazione, ma dal pendolarismo, ossia dai consumi dei
mezzi di trasporto utilizzati per raggiungere la propria sede.

Serve quindi proporre soluzioni di mobilità sostenibile e inclusiva.
Da un punto di vista economico, va garantito che queste soluzioni siano sostenibili per la
comunità andando così a disincentivare l’utilizzo del mezzo proprio a favore di una mobilità
sostenibile».

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it