Parco Aldo Moro: botta e risposta tra De Domenico e Basile

basile al parco aldo moro
Federico Basile al Parco Aldo Moro

di Veronica Pagano – Dopo la temporanea occupazione del Parco Aldo Moro da parte di un gruppo di cittadini nel lunedì di Pasquetta, torna a infuocarsi la polemica. Dopo il botta e risposta di inizio anno tra Accorintiani e Cateno De Luca e, in ultima battuta, Carlotta Previti, oggi si contrappongono i candidati sindaco delle prossime amministrative.

Alle parole del segretario cittadino del PD, Franco De Domenico, che riconosce la necessità di restituirla alla fruizione dei messinesi in attuazione degli accordi tra INGV e Comune, non si è fatta attendere la dura reazione di Federico Basile.

“La vicenda Parco Aldo Moro è esemplificativa di come l’incompetenza e l’ignoranza politico- amministrativa generano danni che vengono pagati da intere generazioni – dichiara Basile – Franco De Domenico, messa da parte la tanto sbandierata cultura della legalità, non trova di meglio che solidarizzare con gli improvvisati occupanti abusivi della Pasquetta”.

Basile: De Domenico chieda “ai suoi alleati Accorintiani”

“Possiamo tranquillizzare lui ed i nuovi “pinellini” sul fatto che, dopo oltre mezzo secolo di accordi che ne precludevano l’uso ai cittadini, tra pochi mesi questa preziosa area tornerà fruibile. Considerato che il parco in questione è stato inserito nel programma ForestaME, i cui interventi sono già stati finanziati, si può prevedere la fine dei lavori entro la prossima estate.

Per quanto riguarda i motivi della chiusura alla città per così tanto tempo, De Domenico farebbe meglio a chiederne conto ai suoi alleati accorintiani, che dopo cinque anni di amministrazione erano riusciti solo a fare l’ennesimo favore a INGV e un ulteriore danno ai cittadini”.

Ne segue una riesamina dell’intera vicenda dal 1949, anno di cessione all’Istituto Nazionale di Geofisica, al dicembre 2017, quando fu sottoscritto “un contratto di comodato d’uso gratuito con cui il Comune:
1) non riconosce l’inadempimento dell’INGV e pertanto la possibilità di rientrare nel pieno possesso dell’area;
2) si accolla le spese di gestione di circa 14mila metri quadrati, del fabbricato B (deposito e alloggio del custode) e della parte con i ruderi a valenza architettonica;
3) accetta una clausola capestro che impediva qualsiasi investimento perché l’INGV avrebbe potuto riprendersi l’area in qualsiasi momento senza un motivo specifico dando solo un preavviso di sei mesi.
Pertanto, l’amministrazione Accorinti non aveva potuto inserire in bilancio alcuna somma per la riqualificazione dell’area e il parco continuava a essere un ammasso di rovi e sterpaglie”.

I meriti dell’Amministrazione De Luca, secondo Basile

“L’amministrazione De Luca, dopo una trattativa con INGV, ha fatto innalzare a 24 mesi i termini di preavviso per il recesso e solo con una giustificata ragione, come il venir meno della destinazione di parco urbano, e ha inserito l’area in un programma di investimenti denominato FORESTAME.
Sono certo che se questi fatti fossero stati noti a De Domenico, lo stesso non si sarebbe mai esposto incautamente su una questione che fa emergere le responsabilità politiche dei suoi alleati.”

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