Inchiesta sul mercenario messinese in Donbass, archiviazione per il prof Daniele Macris

Esce definitivamente dall’inchiesta sul mercenario messinese che combatte con i filo-russi in Donbass il professore Daniele Macris, a cui era stato notificato un anno fa l’avviso di garanzia.

Una svolta dunque nelle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Dda Fabrizio Monaco, che con gli uomini del Ros prosegue le ricerche a livello internazionale di Giuseppe Russo, un 29enne messinese da mesi è ricercato in tutta Europa dopo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a suo carico nel maggio del 2021. 

Il sostituto procuratore andrà avanti negli accertamenti su Russo, mentre ha richiesto l’archiviazione per il noto professore messinese d’origini greche Daniele Macris, che era stato coinvolto con l’ipotesi di associazione con finalità di terrorismo o di eversione di ordine democratico nell’inchiesta sul giovane accusato di combattere in cambio di un corrispettivo economico al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato che, a partire dal 2014, si è sviluppato nel Donbass (Ucraina orientale), tra l’esercito ucraino e le truppe filo-russe.

Da anni il professore di latino e greco, ha legami con le popolazioni russofone del Donbass, e il 29 giugno 2018, nei locali della Comunità Ellenica dello Stretto, aveva inaugurato  il Centro di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Lugansk: un’associazione culturale nata con l’obiettivo fornire “una corretta ed ampia informazione sul conflitto e superare silenzi, reticenze e menzogne del network”. Macris inoltre era stato animatore del Centro di cultura italiana presso l’Università Statale Taras Shevchenko di Lugansk, e animatore dei gruppi Pro Novorossia e il Comitato Messina per il Donbass.

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