Al Teatro Vittorio Emanuele “Pour un oui ou pour un non” con Umberto Orsini e Franco Branciaroli

Franco Branciaroli e Umberto Orsini, foto Amati Bacciardi

Sabato 21 e Domenica 22 Maggio andrà in scena, al Teatro Vittorio Emanuele, “Pour un oui ou pour un non”, per regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi e con l’interpretazione di Umberto Orsini e Franco Branciaroli. 

“Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente l’amicizia di due vecchi amici?”.

La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del novecento e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro
dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una
ragnatela di incomparabile abilità.

Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati.

Ogni “intonazione” può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta. Questo è il tema centrale di “Pour un oui ou pour un non” titolo che si può semplicemente tradurre con “Per un sì o per un no” ma che in realtà significa molto di più e che nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare.

“Per un sì o per un no” è quel nulla che può cambiare tutto, quel nonnulla che provoca lacerazioni profonde, ferite insanabili. La prosa della Sarraute, nella sua complessità, è un banco di prova per due manipolatori della parola quali Franco Branciaroli e Umberto Orsini che si ritrovano sulla scena dopo tanti anni per dare vita con la loro abilità
al terribile gioco al massacro che la commedia prevede.

A guidare questo gioco sarà uno dei maestri indiscussi dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa ben noto a chi lo ricorda tra i collaboratori più assidui della “Compagnia dei giovani” fin dai sui inizi.

 

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