Speranza a Messina esalta la sanità pubblica, ma viene contestato

di Michele Bruno – Il Ministro della Salute Roberto Speranza fa tappa a Messina, per sostenere la candidatura a Sindaco di Franco De Domenico.

Con lui al tavolo, al Salone delle Bandiere, oltre al candidato, la deputata Maria Flavia Timbro e il segretario provinciale di Articolo 1 Domenico Siracusano.

De Domenico ha fatto il punto sulla campagna elettorale, che in questo momento segue con collegamenti da remoto.

Timbro e Siracusano tracciano la differenza tra Amministrazione De Luca e la proposta del centrosinistra a Messina. In particolare Timbro esalta l’eleganza e il rigore con cui Speranza ha affrontato la pandemia, a confronto con la mediaticità dell’ex Sindaco.

Roberto Speranza va oltre il tema locale, per tracciare un bilancio di quanto fatto al Governo della Sanità in questi anni.

Per il Ministro la linea guida che deve perseguire la sinistra e quindi anche il partito di cui è segretario, Articolo 1, è quella di salvaguardare e lavorare alla difesa dei beni pubblici essenziali e dei beni comuni.

Ritiene che la Sanità pubblica sia stata migliorata con il suo ministero, ad esempio con il superamento dell’ambito formativo, “una serie di norme che impedivano ai neolaureati in medicina di accedere alle borse di studio e specializzarsi”.

Fa una critica al centrosinistra, che in questi anni “ha pensato di lasciare fare tutto al mercato, mentre determinati settori come sanità e scuola devono essere pubblici. Ci si è appiattiti sulle teorie neoliberiste”.

Ed il Sud deve essere al centro delle politiche pubbliche. “Un Pon – dice Speranza – è stato dedicato proprio alla Sanità e questo tipo di investimenti europei sono centrali per colmare il divario con il Nord”.

Lui stesso è stato negli ultimi giorni a Taranto e nella sua Basilicata. A proposito Speranza ricorda le sue origini meridionali e il giorno in cui ha incontrato per la prima volta il gruppo messinese di Articolo 1. Li conobbe come ragazzi entusiasti di fare politica e cambiare la Città.

Questo per Speranza è lo spirito che serve. Lo spirito del collettivo e non dell’uomo solo al comando. Lui stesso è stato ultimamente a Taranto e nella sua Basilicata.

Tuttavia la nota negativa per lui oggi è stata la presenza di un gruppo di contestatori della campagna vaccinale Anti-covid da lui diretta, che hanno urlato slogan e accuse nei suoi confronti da Piazza Unione Europea.

Speranza ha risposto ai giornalisti anche su questo episodio:

“La campagna vaccinale ha fatto anche il loro bene, perché le libertà che abbiamo riconquistato sono anche grazie al vaccino e valgono anche per loro”.

Tuttavia Speranza ha spiegato in una sala gremita che lo ha applaudito più volte:

“Non mi importa andare dietro al consenso, mi importa dimostrare la mia visione della politica” e questo anche in merito alla tassazione.

“Potrei promettere meno tasse,  invece ritengo che le tasse siano necessarie per avere servizi efficienti, e che sia di sinistra chiedere che un ricco paghi di più”.

 

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