Risanamento, è polemica tra Centrodestra e Sicilia Vera dopo le parole di Croce e Siracusano

di Michele Bruno – E’ polemica tra il Centrodestra di Maurizio Croce e Sicilia Vera di Cateno De Luca. Ieri si è svolta una conferenza stampa in cui, negli intenti del candidato sindaco e della vicesindaco designata Matilde Siracusano, si sarebbe dovuta dire la verità sul Risanamento delle baraccopoli a Messina e sull’iter che sta portando a questo risultato.

I due hanno contestato la narrazione dell’ex Sindaco, che si intesta tutto il risultato politico, accusando i partiti tradizionali di inerzia.

Siracusano ha detto:

“Se viene negato l’impegno di una Ministra della Repubblica – ndr Mara Carfagna – dei parlamentari nazionali, tra cui il mio, e di altri ministri che pure non avevano legami con Messina, si fa un’operazione pericolosa, perché si crea un precedente dal punto di vista istituzionale”.

Maurizio Croce invece ha posto la sua attenzione su una delle liste a sostegno di Federico Basile:

“Che un Sindaco si faccia sostenere da una lista chiamata ‘Mai più baracche’ è una cosa vergognosa, si tratta di una strumentalizzazione dei disagi di una parte di cittadini”.

Ed ha incalzato:

“E’ altrettanto vergognoso che un Sindaco si sia fatto scippare l’incarico di Commissario straordinario al Risanamento, dato alla Prefetta. E’ evidente che questo è avvenuto perché la precedente amministrazione ha ottenuto il risultato di isolare Messina dai tavoli istituzionali”.

è subito arrivata la piccata risposta di Federico Basile:

“Rivolgendoci l’accusa di  strumentalizzazione dei baraccati, Croce ha superato il senso del ridicolo. Forse ha nostalgia dei tempi in cui i suoi riferimenti politici, in occasione di ogni consultazione elettorale, facevano visita a chi viveva in condizioni di disagio chiedendo voti in cambio di buste della spesa, buoni benzina e, per i più fortunati, qualche assunzione trimestrale in aziende private. La lista “Mai più baracche” sta lì a significare che quei tempi sono finiti. Se ne facciano una ragione onorevoli, candidati e galoppini! 

Lo slogan Mai più baracche va, invece, inteso in senso molto più ampio sotto il profilo politico: significa mai più immobilismo sui problemi seri della gente, mai più inutili passerelle di presidenti ed onorevoli, mai più rassegnazione. In questa città, un tempo costretta comunque a votare per chi promette e non mantiene, oggi c’è un nuovo protagonismo di uomini e donne fino a ieri considerati solo come numeri, che scendono in campo spontaneamente per portare la loro esperienza e le loro idee. Altro che strumentalizzazione, si chiama democrazia, parola dal significato forse sconosciuto nelle stanze del potere da cui provengono personaggi come Maurizio Croce e i suoi compagni di merenda.”

E non è mancata nemmeno quella di Cateno De Luca:

“Se portare a Messina oltre 300 milioni, di cui solo 100 con la legge Carfagna, per risolvere l’emergenza abitativa di quanti vivevano nelle baracche, dopo 50 anni di inutili promesse, significa isolarla, ben venga l’isolamento. A me non è mai interessato avere riconosciuto il merito, ma mi stava a cuore risolvere il problema.
Per quanto riguarda la nomina del Prefetto quale Commissario l’On. Siracusano farebbe più figura a raccontare la verità. È stata lei a pregarmi di non insistere per facilitare l’esito del procedimento di legge, frenato da parlamentari che temevano di rafforzare troppo la mia posizione. Siccome non era questo il mio obiettivo, ma quello di fare l’interesse della mia comunità ed in particolare quello di migliaia di persone da sempre dimenticate dalla politica romana e palermitana, ho fatto un passo indietro. Chi, come Croce, lancia frecciatine su questo argomento dimostra di non conoscere i fatti. E questa, purtroppo per lui, non è una novità.
Aggiungo su Croce che Messina con De Luca ha avuto finalmente un sindaco che non sculettava davanti alle istituzioni ma ha preteso rispetto. Lui è evidentemente abituato a sculettare e scondinzolare per poter ottenere incarichi dai governi di centro destra e centro sinistra indistintamente e la sua storia lo dimostra. Sono orgoglioso della mia storia e soprattutto di non avere nulla in comune con il percorso di Maurizio Croce. Oggi se la città di Messina torna ad essere protagonista è proprio perché ha avuto un sindaco che ne ha rivendicato la centralità.
Indietro non si torna. Messina, l’ho già detto e lo ribadisco, non merita questa ‘croce’.”
Ed infine quella di Ismaele La Vardera, l’ex iena capolista della lista “Mai più baracche”:

“Leggo con estremo stupore le dichiarazioni del candidato sindaco Maurizio Croce che dice essere una vergogna chiamare una lista Mai più baracche.

Da capolista della lista e da portavoce regionale di Sicilia Vera non posso che replicare che la vergogna la debba provare proprio la politica rappresentata dalla coalizione di centrodestra di cui Croce è espressione a Messina.

Infatti da oltre 100 anni il problema delle baracche è stato sotto gli occhi di tutto l’arco costituzionale, ma mai nessuno aveva pensato di risolvere concretamente la questione.

Anzi, tutti hanno fatto promesse e passerelle in tempi elettorali proprio sui territori in cui insistono le baracche, strumentalizzando chi ha vissuto un dramma in silenzio e per decenni.

Comprendo il disappunto di Croce che trova inverosimile che la politica finalmente dia dignità e protagonismo proprio ai baraccati ed ex baraccati, fin ora infatti la politica lì ha solo usati.

Oggi noi desideriamo possano sedere sugli scranni del Consiglio comunale proprio per perorare le cause di quel risanamento ormai avviato.

Non avrei mai prestato il mio volto e la mia storia personale se non avessi toccato con mano il lavoro svolto da Cateno De Luca nel porre La questione del risanamento come punto fondamentale dell‘attività amministrativa, trovando risposte concrete che solo chi non ha onestà intellettuale non vede.”

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