Prete celebra messa in mare ed è “cibo prelibato per i tradizionalisti”

di Fra Pè – Voi pensate che la santa inquisizione non esista più?  Vi sbagliate. Aprendo i social invece ti accorgi che esiste ancora e molti ne fanno parte. Non vorrei trovarmi nei panni dello “sprovveduto prete da spiaggia” che preso da “divino”zelo ha pensato …. tropo in fretta di celebrare l’eucarestia in maniera “stravagante”.

Si, lo sappiamo cosa dice il Diritto Canonico, sicuramente il sacerdote milanese preso dall’entusiasmo ha dimenticato di consultarlo, o meglio non ha badato al fatto che i difensori della “tradizione” non aspettavano altro. Di fatto nei siti conservatori e di estrema destra si sta scrivendo di tutto, dimenticando che forse l’unica Tradizione da difendere è l’uomo anche se ne combina una al minuto, anche se disturba l’ipersensibilità dei tanti liturgisti emersi in queste ultime ore sui social. Magari molti di questi “crociati” a messa non vanno da quando hanno fatto la prima comunione o forse da quando si sono sposati.

Meno male che non c’è più il rogo altrimenti il povero don Mattia Bernasconi, (così si chiama il prete in questione) moriva da eretico, messo al rogo dopo il bel bagno nel mare di Crotone dove accompagnava un gruppo di giovani che fanno parte dell’Associazione Libera di Don Ciotti, un altro prete considerato fuori dalla così detta tradizione.

Ma alla fine che cos’è la Tradizione se non vivere il Vangelo, osservare la Parola e l’insegnamento della Chiesa conforme a ciò che ci indica la Sacra Scrittura. Ma l’amore verso il prossimo fa parte della tradizione? Il perdono, il tendere la mano, la comprensione… fanno parte della tradizione. A quanto pare no, ma massacrare un uomo perché ha celebrato messa su un materassino in mare si, fa parte della tradizione ed è anche lecito. Perché se è illecito celebrare messa alla maniera di Don Mattia che preso dal sole non si è reso conto che forse era meglio lasciar perdere, perché oggi abbiamo tutti il telefonino facile, è altrettanto illecito sputare veleno ed ergersi a giudici di un fratello.

Purtroppo si è concentrati a rispettare le regole, i riti, le norme, le forme che perdiamo di vista il Vangelo, dimentichiamo il comandamento più grande… l’Amore.

Invece no, chi “sbaglia” o meglio chi tradisce la cosiddetta “tradizione”  è messo nella pubblica piazza dei social per essere giudicato e condannato. In queste ore i giornali di destra ed estrema destra, i vari siti di dei “cattolici” fondamentalisti, i vari pretini che pensano che difendere la tradizione sia indossare pizzi e merletti e pianete, stanno attaccando ancora una volta Papa Francesco perché ha indossato un copricapo degli indigeni in Canada, figuriamoci se non attaccano un semplice vice parroco. Forse Don Mattia poteva essere prudente, ma sicuramente celebrare messa anche se le disposizioni liturgiche e canoniche parlano chiaro, è stato fatto in buona fede, sicuramente non tocca a noi e a nessuno fargli il processo, poi eventualmente sarà il suo Vescovo ad ascoltarlo e dargli i consigli giusti… forse.

E’ lo stesso don Mattia che tramite un’intervista ammette di essere stato ingenuo: “I simboli hanno una loro importanza, e io sono forse stato imprudente“, ha osservato il vicario della parrocchia milanese di San Luigi Gonzaga, il racconto del sacerdote è quello di una “situazione di emergenza” trasformatasi comprensibilmente in un caso. “Non eravamo riusciti a trovare un altro posto per celebrare“,  E ancora: “All’inizio avevo pensato a una pineta, ma era già occupata. Erano le dieci e mezza di mattina, il sole era cocente: allora abbiamo deciso di virare verso l’unico posto confortevole, in acqua“. “Mi rimprovero forse un po’ di ingenuità: la cosa è stata fraintesa, forse anche giustamente. Però una signora mi ha ringraziato, dicendomi che si era sentita raggiunta dalla Chiesa anche in spiaggia. Ogni luogo va bene per diffondere il verbo del Signore“, afferma don Mattia, che ammette che  avrebbe “evitato” quella scelta.

Il Giornale aggiunge che è “Difficile però pensare che davvero non ci fosse un luogo più consono per allestire un altare, anche improvvisato, più dignitoso di quel materassino sorretto da un “chierichetto” in boxer”. Ma ci rendiamo conto dove ci aggrappiamo? secondo me il Padre Eterno si sta facendo due belle risate dicendo: “Vedi che ti ho creato io, e ti amo anche quando stai facendo la cavolata più grande che possa esistere, e non mi scandalizzo per un chierichetto con il costume, ma sorrido per il tuo puntare il dito e per dimenticarti quanti scheletri hai nell’armadio del tuo cuore”

Foto: il crotonese

Ciò che mi da fastidio è che questo episodio non è che il pretesto per denigrare l’operato di Papa Francesco e della Chiesa.

La nuova bussola quotidiana scrive che ciò che è successo nella spiaggia di Crotone “è il culmine di decenni di sperimentazioni in cui ciascuno si sente padre-padrone del culto, da manipolare a piacere, nell’indifferenza di una gerarchia che sanziona soltanto la Tradizione” e ancora “Le foto che stanno facendo il giro del web parlano da sole: una Messa in mare utilizzando un materassino come altare, con tutti i presenti in costume, compreso (ovviamente) il celebrante. A che pro? Nel corso dei decenni le hanno tentate tutte per mostrare una Chiesa “accattivante” (o semplicemente modaiola), ma a don Mattia Bernasconi va riconosciuto senz’altro il “merito” di aver superato tutti gli altri, buttando – letteralmente – a mare quel che resta della sacralità del culto cattolico ma anche del buon senso”.

Qui ci sarebbe da fare una considerazione su ciò che è sacro e su ciò che è santo. Spesso calpestiamo il santo per prediligere il sacro. Santo è ogni uomo, ogni battezzato che è immagine di Dio, anche se peccatore va amato e non messo alla gogna. Va disprezzato il peccato e non il peccatore. Ma qui di peccatori ci siamo solo noi che scrivendo quotidianamente sui social ci rivestiamo di qualifiche, lauree e specializzazioni varie, dimenticando che se non viviamo la Parola di Dio e la incarniamo nel nostro vissuto  siamo solamente maestri del nulla, pronti a gridare ancora una volta crocifiggilo, crocifiggilo, incoraggiati da scribi e farisei che ancora una volta vogliono difendere la “tradizione” dimenticando l’Amore.

(Foto CrotoneOk)

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