Nuove Camere, è già battaglia su diritti, pronte 8 pdl: da cannabis a eutanasia la sfida di Magi “non tornare indietro”

Giovedì 13 ottobre il Parlamento si riunirà per la seduta inaugurale della nuova legislatura, ma sono state già depositate le prime proposte di legge. Tra queste otto testi a firma del deputato radicale e presidente di Più Europa Riccardo Magi . Si tratta del voto ai fuori sede, della legalizzazione di eutanasia e cannabis, della firma digitale per le liste elettorali, del matrimonio egualitario e adozione delle coppie omogenitoriali, della modifica alla Bossi Fini. Una “vera e propria sfida” alla maggioranza di centrodestra ma anche per le forze di centrosinistra, futura opposizione, “che su questi obiettivi si sono mostrate timide anche quando sono state maggioranza”, punta il dito il deputato rieletto all’uninominale di Torino.
Nell’ultima legislatura, infatti, sono diverse le proposte sui diritti rimaste al palo, anche per contrasti interni al centrosinistra: oltre all’affossamento del ddl Zan, si ricorda la legge sul suicidio assistito finita su un binario morto al Senato. E poi le proposte sullo ius scholae e sulla coltivazione domestica della cannabis che hanno infiammato gli animi nella ormai ex maggioranza poco prima della crisi.
Nella breve campagna elettorale estiva, tanto il Pd quanto il M5s, passando per l’alleanza Verdi-Si, hanno inserito questi temi nei loro programmi, agitando lo spettro della retrocessione sul fronte dei diritti, in caso di vittoria del centrodestra.
Dunque sarà questo, con ogni probabilità, uno dei principali terreni di scontro nei prossimi mesi. Il parlamentare radicale gioca in attacco: “Sarebbe un errore assumere un atteggiamento rinunciatario di fronte ai numeri in Parlamento su questioni che toccano la vita di milioni di persone e sulle quali, con ogni probabilità, la destra affermerà i propri tratti identitari. Lo vediamo in queste ore con le critiche alla strategia antidiscrimnazioni Lgbtqi+ adottata dal governo, con la proposta di un ministero per la natalità e la contrarietà alla riduzione del danno sulle droghe”. (Ansa)

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