Cateno De Luca torna in gran forma e annuncia 1000 emendamenti al “bilancio falso”

“Nella seduta odierna, afferma il coordinatore dei gruppi parlamentari Sicilia Vera e Sud Chiama Nord Danilo Lo Giudice, Cateno De Luca ha preso la parola illustrando, al termine dell’esposizione del Presidente Schifani delle linee programmatiche, un quadro quanto più esaustivo della situazione in cui oggi si ritrova la Sicilia. Ha detto bene De Luca nel suo intervento quando rivolgendosi al Presidente Schifani gli ha chiesto se si fosse riferito ad una Sicilia surreale o alla Sicilia reale che ha ereditato. Ciò che sappiamo oggi, afferma Lo Giudice, è infatti che di quelle famose “carte in regola” lasciate da Musumeci non vi è traccia. Oggi l’aula rischia di trovarsi ancora una volta a dover affrontare la discussione su un bilancio falso.

Il libro bianco degli sprechi della Regione Siciliana redatto proprio da De Luca nel 2009 è ancora attuale e racchiude tutte quelle situazioni ataviche che quest’aula e la politica che ha abitato questo Palazzo non hanno mai voluto affrontare. Noi siamo pronti, così come ha affermato Cateno De Luca, a collaborare ma non scenderemo a patti, non accetteremo condizioni e non consentiremo a questo Parlamento di essere lo scendiletto del Governo. Ci siamo tenuti volutamente le mani libere nella composizione dell’ufficio di Presidenza, conclude Lo Giudice, perché l’operazione verità sui conti della Regione siciliana deve proprio iniziare dalla cosiddetta “casa di Gesù” ovvero il Parlamento siciliano definito “casa di Gesù perché quando ci entri non ci vuoi uscire più.”

Entrando nel merito del ddl variazioni di bilancio all’esame delle commissioni parlamentari Cateno De Luca è stato chiaro: “La variazione di bilancio è stata qualificata dal Governo come atto urgente al punto tale da richiedere al presidente del Parlamento di comprimere i tempi ordinari della trattazione in commissione e in aula e la consequenziale presentazione degli emendamenti. Abbiamo individuato anche in questa circostanza, prosegue De Luca, tante marchette politiche che confermano l’atavico vizio di strumentalizzare le urgenze per finanziare spese clientelari e non indifferibili ed urgenti in questo contesto.”

De Luca ha chiesto espressamente a Schifani e Galvagno di eliminare immediatamente tutti i provvedimenti di spesa che non hanno carattere d’urgenza preannunciando la presentazione di oltre mille emendamenti e consigliando a tutti i colleghi parlamentari di organizzarsi per trascorrere la festività dell’immacolata in Parlamento.

Poi il riferimento all’udienza di sabato in Corte dei conti per la parifica del rendiconto 2020: ” Ancora non sappiamo, ha affermato De Luca, se salterà il banco quando la Corte dei Conti metterà in luce il gioco delle tre carte che l’assessore Armao ha sempre praticato per mascherare la falsità dei bilanci della Regione siciliana. Non so presidente Schifani, ha aggiunto De Luca, quale messa gli hanno raccontato, ma i bilanci della Regione sono falsi perché approvati in violazione degli articoli 13, 14 e 15 della legge 11 del 2010 da me voluta dopo una guerra con l’intero Parlamento siciliano combattuta con oltre 5 mila emendamenti. Come lei ben saprà il patto tra lo Stato e la Regione siciliana in merito all’ampliamento degli anni per il rientro del deficit è stato violato unilateralmente su proposta dell’assessore Armao che ha fatto votare al parlamento siciliano dei bilanci falsi anche in relazione all’assenza del formale consenso da parte dello Stato. Mi auguro, prosegue De Luca, che la Corte dei conti sia ulteriormente clemente nei nostri confronti e chiuda gli occhi sulle molteplici violazioni di legge che ha avuto modo di evidenziare in occasione della parifica del consuntivo 2020. Mi date l’impressione, prosegue De luca, di essere satiri danzanti sul Titanic e ciò emerge con chiarezza dal contenuto della variazione di bilancio che state tentando di fare approvare al Parlamento siciliano.  Presidente Schifani avrà collaborazione da parte nostra, ma – ha affermato De Luca – avrà una reazione violenta su ogni proposta che è irricevibile prima di tutto sotto il profilo etico oltre che sotto il profilo giuridico contabile. La mafia prolifera maggiorante dove la parte pubblica rappresentata dalla politica non sa fare o non intende svolgere il proprio mestiere. Tutti gli studi sociologici mettono in evidenza che la tendenza a delinquere è superiore dove c’è marginalità sociale ed assenza di buona amministrazione. Se vuole la nostra collaborazione, ha concluso De Luca rivolgendosi al presidente Schifani, l’avrà, ma faccia mettere ai suoi assessori da parte i vizi e le abitudini che hanno messo in ginocchio la nostra terra. Se non lo farà avrà da parte nostra un muro sempre più invalicabile che nulla ha a che vedere ovviamente con i profili personali.”

Cateno De Luca al termine del suo intervento ha anche simbolicamente consegnato quattro doni al Presidente Schifani: un piccolo sacchetto di rifiuti per accendere i riflettori sulla problematica che attanaglia la Sicilia portando l’esempio di come la città di Messina sia riuscita a raggiungere il 60% di differenziata attuando le politiche giuste, l’opuscolo realizzato dal Governo Musumeci e inviato ai sindaci dei comuni siciliani che racchiude le grandi bugie dei 4 anni trascorsi, il testo “La Sicilia ai siciliani. Un’analisi critica sul testo cardine dell’indipendentismo siciliano” di Antonio Canepa, manifesto ideale dell’indipendentismo siciliano e il testo di Cateno De Luca “Origini e prospettive dell’autonomia siciliana. Breve testimonianza del saccheggio della Casta.”

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