StrettoPride: il 10 giugno alla parata Piu’ Europa e Socialdemocratici

In occasione della partecipazione alla parata dello StrettoPride del 2023, +Europa e i Socialdemocratici sanciscono una rinnovata collaborazione nel territorio siciliano, sfilando insieme alla parata di Messina per rivendicare il diritto alla diversità, ricordando che la diversità è un valore liberale.

Palmira Mancuso, dirigente regionale di Più Europa, con Letizia Lo Giudice membro della Segreteria e Giulio Perticari, portavoce del gruppo messinese hanno incontrato Antonio Matasso, segretario regionale dei Socialdemocratici con il quale è stato tracciato un percorso di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su un progetto politico condiviso tra le forze laiche, riformiste in vista dei prossimi impegni elettorali.
Riprendendo le parole di Emma Bonino siamo convinti che “la dichiarazione del governatore del Lazio Rocca, che ritira il patrocinio, cosa che farà anche la Lombardia, fa parte di tutto un pacchetto di reazioni conservatrici per rendere difficili le manifestazioni di questo tipo, sui diritti bisogna andare avanti”.

Anche in Sicilia il governo regionale con il presidente Schifani mostra insensibilità, nonostante i fermenti storicamente presenti nell’isola nella quale si svolgeranno Pride a Catania il 17 giugno, il 24 a Palermo, 1 luglio a Ragusa, Siracusa e le Egadi, e per chiudere Taormina il 9 settembre e Alcamo il 10 settembre.

“Come +Europa, siamo e saremo sempre in prima fila per difendere i diritti delle persone e delle famiglie arcobaleno, soprattutto oggi che sono sotto attacco da un governo che propaganda, di fatto, l’omofobia di Stato. Così come è sotto attacco l’Europa in quanto casa dei diritti e di chi crede nelle libertà e nella democrazia. Ecco perché questo mese, saremo al Pride, in tutti i pride d’Italia, per urlare il nostro orgoglio di essere europei”. Afferma Palmira Mancuso, che ricorda come si stia promuovendo in tutti consigli comunali siciliani la mozione Caro Sindaco Trascrivi, affinché i sindaci e le sindache dei comuni italiani continuino con la registrazione dei figli nati all’estero da coppie arcobaleno.

“Per noi socialdemocratici – dichiara Antonio Matasso – il rapporto con le forze di democrazia laica e liberale non rappresenta un incidente della storia, ma qualcosa di assolutamente naturale: dai diritti civili a tutte le istanze di uguaglianza, il rapporto tra socialismo democratico e liberalismo democratico, resta imprescindibile.”

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