L’ITALIA DEI POVERI, TRA CONTADINI E BRIGANTI

 

E’ in libreria da qualche giorno l’ultima fatica letteraria di Giovanni Russo, inviato speciale del Corriere della Sera, già collaboratore de “Il Mondo”  di Mario Pannunzio, autore di molti libri sulle condizioni sociali del Paese, specie nel Mezzogionro,  e vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Mezzogiorno nel 1993 e il Premio Positano nel 1998.

L’Italia dei poveri, edizioni Hacca,  ha come protagonisti gli operai, contadini, emigranti, sacerdoti, prostitute, turisti. Nel libro, Giovanni Russo ci parla di un’Italia umile, costretta a muoversi in un orizzonte precario, ma non privo di speranza, e lo fa per dare luce ai volti anonimi di una nazione sommersa. Leggendo queste pagine, è come se una nazione che fino agli anni Cinquanta era stata prigioniera di un antico e pesante letargo, adesso si fosse destata per entrare in un destino di modernità. Ne viene fuori un quadro che non soltanto contempla la condizione del “mondo chiuso” di un tempo ormai passato, ma annovera anche luoghi e abitudini del sottoproletariato tanto cari all’immaginario di molti scrittori,  e da un Mezzogiorno, dove il tempo continua a scorrere con la sacralità dei patriarchi biblici, ci si proietta a grandi falcate negli scenari industriali. In questo libro, Giovanni Russo   fornisce un ritratto di un Paese ingenuo e stralunato, candido e smaliziato, incantato e perverso, com’era in quegli anni e come ha continuato a esserlo fino a oggi. Saggio imperdibile per chi vuole documentarsi su quel che eravamo e quel che siamo diventati.

L’ITALIA DEI POVERI, di Giovanni Russo, Edizioni Hacca, euro 16,oo

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