LA PIAZZA DICE “NO AI DOPPI INCARICHI”, IL PALAZZO NON RISPONDE, LA POLITICA “AVANZA”

Dalle parole ai fatti. Da facebook alla piazza. Il comitato “no ai doppi incarichi” si è ritrovato dinanzi al Comune, per chiedere una parola definitiva a Giuseppe Buzzanca che, dopo aver atteso la sentenza da parte della Corte Costituzionale, non sembra  accettare lo status di “illeggitimità” della sua doppia veste e continua a lanciare segnali di indifferenza, rimandando la questione ai suoi avvocati. 

La sentenza del massimo organo costituzionale ha però dato un nuovo slancio all’agenda politica di molti partiti, soprattutto di centro-sinistra, che oggi erano in piazza. Anche se si è fatta notare l’assenza proprio di quei consiglieri comunali che fanno opposizione e che in questa occasione non si sono dimostrati vicini a quei cittadini di cui dicono di condividere e rappresentare le istanze.  Assente anche l’on. Francantonio Genovese, che invece, proprio in queste ore, era stato mediaticamente molto attivo sulla vicenda.

Intanto è stato annunciato che a metà della prossima settimana l’avv. Antonio Catalioto, nella qualità di legale del primo dei non eletti del Pdl all’Ars Antonio D’Aquino (oggi all’Mpa), “solleciterà” formalmente la commissione Verifica poteri dell’Assemblea regionale a prendere una decisione sul caso Buzzanca.

“La manifestazione è stata voluta per dare un segnale preciso al Sindaco Buzzanca e a tutti i politici che usano e si servono della politica invece di servire i cittadini – si legge nel comunicato del Comitato – Il degrado della qualità della vita sociale aumenta proporzionalmente alla concentrazione dei poteri e degli incarichi del sindaco Buzzanca”.

Cosa accadrà dopo il sit – in? L’esperienza del comitato non si è conclusa. E’ stato infatti annunciato un presidio a Piazza Cairoli, che si terrà ogni sabato dalle dalle 10,30 alle 12,30 per promuovere una raccolta firme e continuare a tenere alta l’attenzione su tutti i casi di “doppio incarico” che spesso sono lo specchio di un modello accentratore di potere e eticamente inaccettabile in uno stato di diritto.

“Dopo questa giornata – conclude il Comitato – il risveglio civile dei cittadini e di tutti coloro che hanno aderito, dimostra che il rinnovamento della politica è possibile”.

 

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