TORRENTI A RISCHIO: FRANCILIA (UDC) CHIEDE L’ISTITUZIONE DI UN UFFICIO SPECIALE ALLA PROVINCIA

 

Il Consigliere Provinciale dell’UDC Matteo Francilia ha inviato una nota al Presidente della Provincia on.le Nanni Ricevuto per chiedere la convocazione di tutti i sindaci del messinese in modo tale che venga costituito in ciascun comune un ufficio speciale, dotato di personale ed attrezzature specialistiche, per il monitoraggio e la programmazione degli interventi da eseguire nei torrenti al fine di garantirne la messa in sicurezza e la mitigazione del dissesto idrogeologico.

Francilia è stato sollecitato ad intraprendere tale richiesta da vari consiglieri comunali del territorio provinciale facendo tesoro dell’esperienza maturata con il consigliere della terza circoscrizione Massimo Minutoli, con il quale avevano già affrontato l’annosa questione del Torrente Bordonaro, tra i più a rischio della città di Messina.

“E’ necessaria l’istituzione di un apposito ufficio “speciale torrenti” nell’ambito di ciascun Ente Comunale che si occupi a tempo pieno e per tutto l’anno delle problematiche complessive riguardanti i torrenti e la loro messa in sicurezza”- dichiara il Consigliere Provinciale dell’UDC Matteo Francilia. “In nessun comune, infatti, è prevista la voce “torrenti” nel bilancio di previsione, né tantomeno si prevede nella pianta organica il personale specializzato necessario a prevenire tali emergenze. Considerato il fatto che in quasi tutti i comuni della Provincia di Messina l’alveo dei torrenti è ormai nettamente superiore al livello dei centri abitati e vi è un serio rischio di esondazione che ha già messo in pericolo l’incolumità dei cittadini in più occasioni, è chiaro – continua Francilia – che sia opportuno intervenire nel modo più spedito e concreto possibile adottando le misure da noi individuate in modo tale da rendere più sicuro l’intero territorio provinciale. Bisogna anche chiarire che se la responsabilità civile è propria degli enti locali, nella mancanza di interventi per la pulitura degli alvei vi è anche una responsabilità “morale” che ricade su tutti quegli attori che hanno il compito di autorizzarli. Viviamo in un paradosso nel quale alcuni enti, come il Genio Civile, non permettono di asportare nemmeno un granello di sabbia per non sconvolgere l’equilibrio degli ecosistemi ed altri, come la Protezione Civile, possono intervenire solo a disastro avvenuto. Non è possibile” – conclude Francilia – “che si debba aspettare il morto: è necessario creare delle strutture di intervento in ciascun ente locale capaci di svolgere tali attività di prevenzione e manutenzione in modo sistemico”.

 

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