SERVIZI SOCIALI: I DIPENDENTI DELLE COOP OCCUPANO PALAZZO ZANCA, MA NON DOVEVANO ARRIVARE GLI STIPENDI?

 

La scorsa settimana l’assessore Caroniti aveva rassicurato tutti, o almeno gli iscritti a Cisl e Uil, che entro pochi giorni sarebbero state pagate le fatture alle cooperative necessarie per pagare gli stipendi ai dipendenti. Forse è stato questa “divergenza” sindacale,  ma per gli iscritti Cgil fino a stamattina gli stipendi erano solo un “miraggio”. Tanto da scatenare la protesta, che ha visto i lavoratori dei servizi sociali, supportati dalla Funzione pubblica della Cgil,  occupare l’androne del Comune di Messina, per chiedere il pagamento delle retribuzioni arretrate e pari dignità. 

“Mentre con l’arrivo della prima tranche dei contributi statali il Comune ha provveduto a pagare i lavoratori di altri settori, per i Servizi sociali non si è fatto nulla. Evidentemente questi sono lavoratori invisibili”, spiega Clara Crocé segretario generale della Fp Messina.

A manifestare sono i lavoratori di Azione sociale, Nuova solidarietà, Progetto vita e Nuova presenza. Circa 400 persone che – chi da novembre, chi da gennaio- non percepiscono lo stipendio perché il Comune non salda le fatture.

“Il Sindaco, che trattiene a sé la delega ai servizi sociali, pur sapendo perfettamente che tra questi lavoratori ci sono persone che da novembre non vedono un euro e che stanno garantendo l’assistenza ai cittadini con i propri mezzi, ha scelto di ritardare ulteriormente il pagamento a questo settore – spiega Crocé che prosegue-. Le continue voci circa il dissesto poi hanno fatto sì che anche le banche chiudessero i rubinetti e non anticipassero più nella alle cooperative”.

La Fp Cgil chiede quindi che il Comune provveda subito ad attivare i meccanismi necessari al pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori.

“Anche nella difficoltà ci sono lavoratori di serie A e di serie B e il sindaco gioca a metterli gli uni contro gli altri- osserva Crocé-. Ma l’esasperazione di chi da novembre non percepisce un euro e non sa più come fare sta montando. Chiediamo una soluzione responsabile che dia risposte concrete ai lavoratori”.

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