UNIME, MIUR DEMOLISCE STATUTO DI TOMASELLO

 

Era ottimista, Francesco Tomasello, a proposito delle valutazioni che il Miur doveva dare in merito allo Statuto Ateneo del 29 ottobre. Ottimismo stravolto, quello di Tomasello, che pensava che il Ministero avrebbe apportato lievi modifiche allo Statuto. 
 
Infatti il Miur, con una nota firmata dal direttore generale Daniele Livon, ha praticamente smembrato lo Statuto orignario. Ancora un “no” netto alla proroga del mandato: infatti, secondo l’art.9, comma 5, “in caso di cessazione anticipata, il mandato del rettore neo-eletto deve decorrere dall’atto della nomina e durare per il periodo previsto dalle legge 240/2010, senza che si possano aggiungere altri periodi”. Il Rettore non può, dunque, eccedere il sessennio previsto dalla legge. Il ministero cassa anche la norma che anticipa l’inizio dell’anno accademico da novembre a ottobre, che consentirebbe a Tomasello di rimanere in carica sino al 2013. 
 
Illeggitimi, secondo il Miur, anche alcuni elementi del Senato Accademico e del Cda. Nello specifico, si legge nella nota: “non si ritiene legittima la previsione delle dimissioni del Senato accademico ove la mozione di sfiducia nei confronti del rettore   non sia approvata , né la limitazione dello stesso all’ordinaria amministrazione: la prima , in quanto si tratta di ipotesi non prevista dalla legge, che peraltro rischia di “sterilizzare” l’istituto della sfiducia; la seconda, in quanto, oltre a non essere prevista dalla legge, rischia di compromettere il funzionamento dell’Ateneo”. 
 
Il Miur inoltre chiede lumi sulle “strutture didattiche speciali”, non previste dalla Legge Gelmini. 
Ma Tomasello non si arrende. Certo è che se davvero la proroga per Tomasello non si concretizzasse, il Miur lavorerebbe molto meno. (SIMONE INTELISANO)

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