BARCELLONA NUOVO SINDACO O COMMISSARIO?

Ancora novità sull’inchiesta antimafia a Barcellona. Dopo giorni di attesa trapelano le prime notizie riguardo la relazione finale delle forze dell’ordine sul comune che per 105 giorni è stato al vaglio degli inquirenti in seguito agli accertamenti richiesti (e predisposti in tempi assai veloci) dal neo ministro dell’Interno. Pur essendo, per ovvi motivi, ancora riservate le informazioni contenute nel fascicolo, si è venuti a sapere che la commissione prefettizia avrebbe pubblicamente presentato richiesta di scioglimento del consiglio comunale. Le motivazioni esatte non si conoscono ma vi è già stata una contro-deduzione da parte del Vice presidente del Senato Domenico Nania, cugino del Sindaco uscente Candeloro Nania; il senatore ha difatti presentato, in un pamphlet di ben 300 pagine, una articolata interrogazione allo stesso Consiglio dei Ministri cui adesso è rimessa la decisione finale. Analizzando i dati, una delle principali obiezioni contenute nel documento presentato da Nania potrebbe essere il fattore tempo: la decisione sul commissariamento, positiva o negativa, perverrebbe infatti, in ogni caso, dopo la chiusura delle presentazioni delle liste elettorali per le amministrative del 6 e 7 Maggio. Andando con ordine ecco infatti il nocciolo della questione: la prossima riunione del Consiglio dei Ministri è prevista tra il giovedì 12 ed il venerdì 13 di questo mese, mentre il termine ultimo per il deposito delle liste elettorali al tribunale cittadino è mercoledì 11. In pratica la campagna di propaganda inizierà comunque, così come già intuito nel precedente articolo sulla questione del Teatro Mandanici, ed andrà avanti sino a quando non si perverrà ad una decisione ministeriale che potrebbe inoltre farsi attendere. Difatti il Consiglio dovrà analizzare sia la relazione prefettizia sia il suddetto testo di 300 pagine presentato da Domenico Nania. Così ecco che si formano altri schieramenti, non elettorali, all’interno della comunità Barcellonese sempre più confusa: quello di chi sostiene che a campagna elettorale iniziata non si dovrebbe procedere ad un commissariamento, ed un secondo composto da chi, al contrario, ribadisce che, in caso di una decisione veloce, la campagna potrebbe invece essere interrotta così da rendere la comunità consapevole dei risultati delle indagini i cui dati verranno resi noti per la nuova legge sulla trasparenza degli atti pubblici. Nel frattempo delle liste in corsa si sa che sono ancora “plastiche”: le uniche veramente certe sono le tre, civiche, in appoggio al candidato Santi Calderone e le due sostenitrici di Maria Teresa Collica; per i restanti due politici in lista si ha soltanto una serie di voci che, finalmente, non saranno più tali dopo il doppiamente atteso, nonché vicinissimo, 12 Aprile.

(CARMEN MERLINO)

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