FALSO E OCCULTAMENTO DI REATI: 9 AVVISI DI GARANZIA, TRA GLI INDAGATI IL COMANDANTE DEI VVUU BRUZZANO

 

Dopo sei anni di indagini sull’iter di un progetto per la costruzione di complesso residenziale nella riviera nord di Messina, laghi di Ganzirri, la Procura di Reggio Calabria  invia nove avvisi di conclusione indagini  notificati dalla Mobile di Messina.

Gli avvisi sono diretti all’ex Procuratore aggiunto di Messina, dott. Pino Siciliano, sotto inchiesta per altri fatti, al comandante della squadra tutela e territorio di Messina, Ten. Aldo Bruzzano, ad una sua sottoposta, Rita Melita,  a tre funzionari e dirigenti del comune di Messina, Manlio Minutoli, Antonio Martella, Francesco Marmino, al costruttore , Giovanni Franchina, ed ai due ingegneri Giuseppe ed Ivan Palamara.

Secondo il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Pignatone, che ha firmato i provvedimenti insieme al sostituto Beatrice Ronchi, i reati ipotizzati sono: FALSO ED OCCULTAMENTO ATTI ED OMESSA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA DI REATO DI CUI AVEVANO NOTIZIA.

Secondo la Procura il Costruttore ed i due Ingegneri avrebbero sottratto di documenti e gli  allegati VERI al progetto relativo alla realizzazione del complesso edilizio e che erano depositati negli appositi uffici del Comune di Messina , PER POI SOSTITUIRLI CON ALTRI FALSIFICATI.

Infatti la Procura ipotizza per il dott. Siciliano, per il ten. Bruzzano e la sua collaboratrice Melita, per i funzionari Minutoli Martella e Marmino di avere attestato FALSAMENTE la regolarità dei documenti e degli allegati sostituiti al progetto originalmente depositato a Palazzo Zanca.

In particolare la Procura contesta al Ten. Bruzzano ed alla Melita di avere consapevolmente omesso di rivelare la falsità degli atti di cui erano evidentemente a conoscenza e ciò in concorso con il dott. Siciliano, all’epoca dei fatti, ancora in servizio alla Procura di Messina.

Tutto ciò in collaborazione con i funzionari in oggetto.

E QUINDI, NON SOLO HANNO COPERTO  UN REATO DI CUI ERANO A CONOSCENZA, MA HANNO OMESSO DI DENUNCIARLO COSI’ COME ERA LORO COMPITO PER LA MANSIONE RICOPERTA.

NATURALMENTE TUTTO QUESTO PER FAVORIRE LA COSTRUZIONE DI UN COMPLESSO CHE ALTRIMENTI NON SAREBBE STATO REALIZZATO, E QUINDI E’ IPOTIZZABILE LO SCOPO DI LUCRO.

Brutta storia!

Noi lo diciamo da pareecchio che a Messina le cose non vanno ed esiste una strana “collaborazione” tra magistrati e vigili urbani.

Tanto che c’è una strana e corposa presenza giornaliera di vigili urbani dentro Palazzo Piacentini che hanno molta libertà in tutti gli uffici anche dove indagano su di loro.

Ed allora assume particolare significato ciò che in un intervista la Direttrice della Sopraintendenza, ha dichiarato:  che da quando è dirigente, da circa due anni, ha mandato circa 1300 richieste di ripristino dei luoghi, che sono rimaste inascoltate.

E guarda caso a dover intervenire era proprio la squadra comandata dal Ten. Bruzzano.

Così come è sempre il Ten. Bruzzano che da anni non interviene nei casi CLAMOROSI di occupazione di suolo pubblico con costruzioni non a norma nei locali del centro storico della Città.

Per non parlare delle migliaia di sopraelevazioni che sono spuntate come i funghi e TUTTE BENE IN VISTA, O, PER RICORDARLO, E’ SEMPRE IL TEN. BRUZZANO CHE PUR ESSENDO A MENO DI 50 METRI , NON RIUSCIVA A VEDERE UN PALESE ILLECITO DELLA DITTA FRANCA MOLLURA.

Oggi possiamo solo sperare che finalmente e grazie alla Procura di Reggio Calabria si sia alzato un velo sulle tante “porcherie” Messinesi, e che si abbia il coraggio di andare fino in fondo.

Noi in questi giorni vi faremo conoscere tutti i casi in cui il Ten. Bruzzano non è “colpevolmente” intervenuto. (MdP)

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