IL COMUNE DI MILAZZO: IL TITOLO SPORTIVO NON E’ PRIVATO APPARTIENE ALLA CITTA’

Conferenza stampa dell’Amministrazione comunale questa mattina per affrontare la questione della SS. Milazzo, dopo le notizie di stampa, non smentite dalla società, che darebbero per certo il suo trasferimento in altra sede.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti il sindaco Pino e l’assessore allo Sport, Pippo Midili il quale aprendo i lavori ha fatto il punto della situazione. “Ci dispiace il silenzio della dirigenza del Milazzo calcio che preferisce parlare per bocca di altri soggetti – ha esordito l’esponente della giunta Pino – e pertanto ritengo sia opportuno precisare come stiano esattamente le cose. Iniziamo dal titolo sportivo che non è proprietà privata, ma appartiene alla città di Milazzo come sancito da precise sentenze del Tar del Lazio. Va altresì chiarito che le strutture a disposizione della squadra di calcio sono perfettamente a norma per la disputa sia del campionato di seconda divisione, sia anche nel caso di girone unico, di quello di prima divisione.

La commissione si è espressa in modo chiaro e la documentazione è a disposizione di tutti. Nell’autorizzazione non ci sono limitazioni, come qualcuno vorrebbe far credere, ma solo prescrizioni normative tipiche di tutti i provvedimenti che riguardano pubblici spettacoli. Aggiungo che nonostante la Lega abbia previsto sempre nel caso della partecipazione alla prima divisione una deroga sino al 31 marzo 2013, questa Amministrazione ha già predisposto il progetto di adeguamento.

Non ci sono dunque – e questo voglio ribadirlo – le condizioni che legittimino un trasferimento del titolo in altra sede. Altro discorso riguarda poi la gestione della SS. Milazzo. Se l’attuale dirigenza non vuole continuare ad operare a Milazzo nessuno può vietarlo. Vadano dove vogliono, ma hanno il dovere di lasciare il titolo alla città di Milazzo a costo zero così come due anni fa lo hanno avuto.

E lo facciano subito e non alla vigilia delle scadenze imposte dalla federazione, al solo scopo di crearci dei problemi. Alla dirigenza chiedo un atteggiamento chiaro, trasparente e corretto, quale senso di rispetto nei confronti della città che due anni fa li ha accolti, dopo aver raggiunto, con altre persone, il professionismo”.

Al riguardo l’assessore Midili ha poi richiamato alcune dichiarazioni dell’attuale direttore sportivo della SS. Milazzo relative al fatto che “la città non merita di stare tra i professionisti”. “Il signor Ferrigno, che evidentemente non conosce la storia e le tradizioni della società calcistica, quando nel calcio c’erano solo quattro categorie e i club non fallivano dopo una sola stagione, ha offeso la città di Milazzo e gli sportivi e quindi lo invito ufficialmente a chiedere scusa perché mi sento e ci sentiamo offesi da quelle parole che non trovano alcuna giustificazione.

I tifosi milazzesi hanno sempre dimostrato affetto e attaccamento quando si fa calcio in un certo modo e penso ad esempio alle oltre duemila persone che sono andate a Mazara del Vallo per festeggiare col Milazzo già promosso in Lega Pro. Evidentemente con l’attuale società non c’è stato feeling, ma quando si apre un rapporto occorre accettare sia i fatti positivi, sia quelli negativi. Mi auguro fra l’altro che quelle parole di Ferrigno siano state pronunciate a titolo personale, altrimenti le pubbliche scuse dovranno giungere dalla SS. Milazzo”.

Altra questione affrontata da Midili e oggetto di polemiche riguarda la presunta mancata firma della convenzione per la gestione dello stadio “Grotta Polifemo”. “Si parla di ritardi, ma nessuno ha mai detto che c’erano problemi col demanio marittimo, titolare di una parte del campo sportivo, che mai nessuno aveva affrontato. Per poter mettere a disposizione la struttura della dirigenza del Milazzo – che avrebbe voluto utilizzarla anche per eventi extracalcistici nel periodo estivo – dovevamo avere la piena titolarità della stessa.

Una volta che gli atti si sono perfezionati abbiamo dato la nostra disponibilità non ricevendo però riscontro dal Milazzo calcio”. Da ultimo l’assessore, evidenziando “alcuni casi spiacevoli che ci sono stati segnalati, circa la scomparsa di tutto il vestiario (comprese le maglie storiche della SS.Milazzo) e delle attrezzature tecniche, ha ribadito che “si ponga fine ad ogni situazione di incertezza e la dirigenza del Milazzo comunichi immediatamente al Comune cosa ha intenzione di fare. Nessuno obietterà alle loro decisioni, ma sappiano che il titolo è della città di Milazzo. Potremo perderlo noi qualora non ci saranno altre persone disposte a fare calcio, ma sarà una scelta nostra, non dell’attuale dirigenza. Loro possono liberamente andarsene come vogliono, ma senza il “titolo”.  

E dico questo perché l’Amministrazione comunale di Milazzo ricorrerà al Tar e in tutte le sedi per affermare quello che è un proprio diritto”. Un ragionamento condiviso dal sindaco che ha concluso la conferenza con poche battute. “E’ necessaria la chiarezza – ha detto Pino – e come due anni addietro il signor Cannistrà dopo aver vinto il campionato disse che non poteva sostenere i costi della nuova stagione, appare auspicabile che anche l’attuale dirigenza manifesti pubblicamente le proprie intenzioni per valutare la situazione. Qualsiasi altro comportamento sarebbe scorretto nei confronti della città e dei cittadini, acclarando di fatto quindi quanto da sempre sostengono gli sportivi milazzesi”.

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