EX SERVIRAIL: NESSUNA BUONA NOTIZIA, “SALTA” IL TAVOLO A ROMA, DA FS “PROPOSTA INACCETTABILE”

 

Sindacati indignati, lavoratori delusi, azienda ancorata alle sue strategie. Il vertice romano non ha dato gli esiti auspicati: è saltato il tavolo per la stabilizzazione degli ex Servirail che si è tenuto nel pomeriggio presso la sede di UnionIndustria a Roma.

 A Roma per la Cgil di Messina, era presente  il segretario generale della Filt Pino Foti, mentre per  Fit Cisl, presente all’incontro con il segretario regionale Domenico Perrone, il segretario provinciale Enzo Testa e il responsabile mobilità Michele Barresi. Assente l’assessore regionale Russo, che non era rappresentato al tavolo di confronto.

FS ha proposto l’allungamento di un treno Palermo-Roma fino a Milano – contro il ripristino di due treni verso la Puglia – e il conseguente assorbimento da parte della Angel Service di 21 unità di personale full time o, in alternativa, un numero leggermente superiore attraverso qualche part time.

Per il resto degli 85 lavoratori ex Servirail, a casa dallo scorso  dicembre, FS attraverso il dirigente Braccialarghe, ha parlato solo di eventuale inserimento nelle aziende che gestiscono in appalto  il servizio di pulizia come personale viaggiante e con sedi a Palermo, Messina e Reggio Calabria. Escludendo, inoltre, qualunque ipotesi di assunzione in FS o in Bluferries.

Fs quindi lascia poco, anzi, nessun margine alla trattativa, sottolineando che altri territori come Venezia e Torino sono comunque rimasti esclusi da qualunque ripristino e che la Sicilia dovrebbe accontentarsi. Anzi, coglie l’occasione per avviare una polemica a distanza con l’assessore regionale Russo- assente o comunque non rappresentato al Tavolo da nessun dirigente regionale-  che, in mancanza di un accordo sul ripristino dei treni, aveva annunciano l’intenzione di dirottare i 53 milioni destinati al rinnovo rotabili verso il trasporto pubblico.

La Cgil e la Cisl d’accordo con le altre organizzazioni sindacali presenti, hanno rifiutato di firmare un accordo che ritiene penalizzante per i lavoratori siciliani e soprattutto discriminante . I sindacati ritengono  che l’unica via percorribile sia quella dell’apertura di un Tavolo nazionale con il governo per strappare quelle risorse aggiuntive indispensabili sia all’implementazione dell’offerta Treni, sia al conseguente reimpiego dei lavoratori licenziati.

“Ancora una volta torniamo a sottolineare come FS sia società a capitale pubblico e che l’azionista e quindi il committente sia il Governo- spiega Foti  (CGIL)-. Come abbiamo sempre detto quindi, il soggetto che può e deve intervenire è il Governo, oggi quello Monti, ieri quello Berlusconi, modificando l’atteggiamento di FS verso la Sicilia e destinando risorse al nostro territorio per potenziare l’offerta treni e quindi i livelli occupazionali. Quindi, esattamente come fatto per la Puglia, chiediamo che anche verso la Sicilia vengano  ripristinati due treni che garantirebbero sia mobilità  che  la piena rioccupazione dei nostri lavoratori”.

I rappresentanti della Fit Cisl hanno poi ribadito alla segreteria nazionale della Federazione Trasporti della Cisl la necessità di inserire la vertenza ex Servirail all’interno del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. “Bisogna – concludono i sindacalisti – dare risposte ai lavoratori siciliani perché non è possibile che nelle altre regioni lavorino tutti. Il problema degli ex Servirail siciliani è un problema a carattere nazionale e deve essere inserito nelle rivendicazioni del rinnovo contrattuale e la Fit Cisl nazionale, nei giorni scorsi, aveva assunto questo impegno nel caso in cui questo tavolo non fosse andato a buon fine. E così dovrà essere, inserendo – qualora necessario – gli ex Servirail siciliani in un contesto di solidarietà nazionale tra tutti i lavoratori dei treni notte di FS. Insomma i tagli nazionali non devono gravare solo sui lavoratori siciliani”. 

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