UNIVERSITA’: TEST DI MEDICINA, ECCO COSA E’ SUCCESSO NELLA PRIMA UDIENZA AL CGA

Mentre ancora campeggia sul sito web d’Ateneo l’annuncio trionfale che “NESSUNA IRREGOLARITA’ NELL’AMMISSIONE AL CDL IN MEDICINA E CHIRURGIA PER L’ANNO ACCADEMICO 2011/2012” si sarebbe consumata, il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo emette i Suoi primi provvedimenti sulla vicenda.
I legali dei 50 ricorrenti, Santi Delia e Michele Bonetti, dopo la decisione del T.A.R. Catania, avevano annunciato immediato appello ritenendo che la sentenza dei Giudici catanesi fosse viziata da un errore di mero fatto nella rappresentazione degli accaduti.
L’Ateneo, invece, aveva esultato per la vittoria e, dal canto suo, non accettava le numerose sentenze di condanna (anche alle spese giudiziali per una somma complessiva che supera i 15.000 euro) con le quali lo stesso T.A.R. Catania e il Consiglio di Stato l’avevano condannata ad assegnare ai legittimi aspiranti utilmente collocati in graduatoria i 22 posti rimasti liberi (per Medicina e Odontoiatria) non assegnati ai cittadini comunitari.
Il C.G.A. ha dapprima rigettato gli appelli dell’Ateneo sulla vicenda dei posti liberi, tanto da convincere l’Avvocatura dello Stato di Palermo a ritenere le altre sentenze di condanna “insuscettibili di utile impugnazione” e consigliare all’Università di immatricolare definitivamente gli studenti e, qualche giorno fa, si è espresso anche sui “casi” di “violazione dell’anonimato” e “sparizione dei plichi”. 
I Giudici palermitani hanno accolto la richiesta cautelare degli studenti ai fini della sollecita definizione del giudizio.
“Si tratta –  commenta l’Avvocato Santi Delia, difensore in primo grado degli studenti,  – di un provvedimento che ci consente di attendere con fiducia la celebrazione dell’udienza conclusiva che si terrà a dicembre di quest’anno. Il C.G.A. non si è limitato a fissare l’udienza finale ma ha accolto la richiesta degli studenti di applicazione dell’art. 55, comma 10, del codice del processo amministrativo. Tale norma viene applicata solo se il Giudice “ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito”
Al di là dei tecnicismi, continua il legale, “Noi vogliamo soltanto che venga fatta luce su questa vicenda non essedo consentito che il diritto allo studio di centinaia di ragazzi venga compresso senza la garanzia di un procedimento di concorso trasparente e siamo fiduciosi che il C.G.A., si vinca o si perda, saprà chiarire ogni aspetto ancora oscuro: dalla mancanza dei verbali che attestano la correzione, alla sparizione dei plichi dentro i locali dell’Università, dalla violazione dell’anonimato conclamata negli stessi verbali, all’inizio della prova con 40 minuti di ritardo rispetto a quanto fissato a livello nazionale per tutte le Università”.
Per i curiosi, l’appello dei legali, tra qualche giorno, per ordine degli stessi Giudici di Palermo, verrà pubblicato sul sito web d’Ateneo affinchè tutti possano leggerlo.

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