ELEZIONI UNIME: PRESENTATE LE LISTE DEI CANDIDATI, PREVISTO GRANDE ASSENTEISMO ALLE URNE

 

La “battaglia” elettorale dell’Università di Messina è ufficialmente entrate nel vivo. Ieri infatti sono state presentate le liste definitive dei candidati alle elezioni universitarie che si svolgeranno dal 10 al 12 luglio.

Due le grandi coalizioni formatesi: la Lista Orum comprende quegli studenti che fanno da riferimento per Pdl, Udc, Fli,  con candidati dell’associazione di riferimento, dell’Udc, dell’area del Pdl che fa capo a Ciccio Rella, dell’area del Fli di Fabrizio Sottile, dell’area barcellonese di Nicola Barbera e del gruppo di Emilio Miniti. Alla Lista Orum si oppone la Nettuno, che oltre alla omonima associazione vedrà candidati appartenenti alle associazioni Atreju ed Ermes, e studenti che fanno da riferimento per Pd e Fli, con la candidatura del giovane Gabriele Turiano dell’area Fli rappresentata da Alberto De Luca.

Nelle suddette elezioni i seggi saranno così ripartiti: 5 seggi al Senato accademico; 2 seggi al Consiglio d’amministrazione; 3 seggi al Consiglio d’amministrazione dell’E.R.S.U;2 seggi al C.S.A.S.U. Verranno eletti inoltre i rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Università, al Senato Accademico, al Consiglio di Amministrazione dell’E.R.S.U., al C.S.A.S.U., ai Consigli di Dipartimento, ai Consigli dei Corsi di Studio magistrali e di primo livello ed il rappresentante dei Dottorandi e Specializzandi in seno al Consiglio di Amministrazione dell’E.R.S.U.

Gli aventi diritto al voto sono oltre 30mila, ma secondo le prime stime almeno 25mila di questi non si recheranno alle urne. Ciò molto probabilmente è causato dal periodo in cui si andrà a votare: difficilmente, soprattutto chi si deve recare nelle zone dell’Annunziata e del Papardo, andrà alle urne a metà luglio, periodo in cui le lezioni sono terminate da tempo, ed in cui gli ultimi esami incombono.

Certo è che però, chi non andrà a votare, non avrà il diritto di lamentersi se gli eletti non soddisferanno le loro richieste.(SIMONE INTELISANO)

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