L’ARS AI TEMPI DELL’AUSTERITY: DOPO LA MANOVRA SULLA SPENDING REVIEW ADDIO A NUOVE ASSUNZIONI

 

Bloccato il turn over delle assunzioni, dopo l’approvazione lo scorso 4 settembre della manovra, elaborata dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, che prevede tagli del 20% alle spese di acquisto di beni e servizi, riduzione dei costi degli affitti, stretta su auto blu, sforbiciata a benefit per dipendenti e dirigenti degli enti regionali inclusi telefonini e tablet, cura dimagrante per gli uffici di gabinetto.

Già per quest’anno, secondo Armao, i tagli potrebbero determinare minori spese per una cinquantina di milioni.

In particolare sono duemila e 400 i posti in meno tra dipendenti e dirigenti nella dotazione organica della Regione siciliana.

La riduzione del numero di personale è contenuta nel provvedimento, la cui parte relativa all’organico è stata concertata con i sindacati dei regionali. La sforbiciata riguarda 600 dirigenti (da 2.400 a 1.800) e 1.800 dipendenti (da 15.600 a 13.800).

La manovra non comporterà una immediata ed effettiva riduzione del personale(allinea numero sulla carta a quello in attività) ma evita eventuali assunzioni che potevano essere autorizzate tenendo conto della precedente dotazione.

Il provvedimento sulla spending review, invece, incide su benefit e indennità accessorie, che, secondo i calcoli dell’assessorato alla Funzione pubblica guidato da Nicola Vernuccio, consentirà un risparmio immediato, cioé entro fine anno, di 50 milioni di euro.

Inoltre, è prevista la deroga alla legge Fornero per consentire a 1.500 dipendenti regionali di andare in pensione entro il 2014 senza i paletti di anzianità fissati dalla riforma e con una minore spesa per la Regione di circa 50 milioni.

“Su questo punto” ha chiarito Vernuccio “sarà necessario elaborare un apposito disegno di legge”.

Per i 700 precari della Regione la prospettiva è quella di un eventuale concorso pubblico.

Viene inoltre introdotto il buono pasto per i regionali, pari a 7 euro netti, al posto della vecchia indennità, voce inserita in busta paga, pari a 10 euro lorde.

Per le casse della Regione questo intervento comporterà un risparmio stimato in 2-3 milioni di euro, a fronte degli 8 attuali; per i dipendenti si tratta comunque di un miglioramento del trattamento.

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