PECULATO E RICETTAZIONE: AGLI ARRESTI DOMICILIARI ALDO BRUZZANO, EX COMMISSARIO DEI VIGILI URBANI

 

E’ agli arresti domiciliari Aldo Bruzzano, responsabile della Sezione Ambiente della Polizia Municipale di Messina, in pensione dallo scorso primo settembre,  arrestato con l’accusa d’aver utilizzato l’auto di servizio per scopi personali. Ma non solo.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, Giovanni De Marco, su richiesta della locale Procura della Repubblica, indagato per ricettazione in concorso, peculato, falsità ideologica commessa da P.U. e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.

L’attività d’indagine dei Carabinieri, condotta sotto la direzione dei sostituti procuratori Adriana Sciglio e Diego Capece Minutolo, della locale Procura della Repubblica, era scattata nel 2011 ed ha permesso di raccogliere gravi elementi indiziari relativi a diversi distinti episodi, tutti riconducibili all’operato del Commissario Ispettore Superiore Aldo Bruzzano, all’epoca ancora in servizio.

Parecchi sono stati infatti gli spostamenti che Bruzzano ha effettuato con l’auto che avrebbe dovuto utilizzare solo nell’esercizio delle sue funzioni, alcuni segnalati in procura.

 

Inoltre, secondo quanto emerso dalle indagini, Bruzzano sarebbe stato socio occulto di una società di Compro Oro, acquistando più volte preziosi di provenienza illecita, in particolare provento di furti in appartamenti e rapine.

Non è la prima volta che Bruzzano viene coinvolto in indagini che riguardano la regolarità del suo operato. Lo scorso aprile, infatti, era stato indagato nell’ambito di un’inchiesta da parte della Procura di Reggio Calabria,  che ha chiuso il cerchio sull’iter “anomalo” di un progetto di realizzazione di un complesso residenziale a Ganzirri: una indagine che ha coinvolto anche l’ex procuratore aggiunto di Messina Pino Siciliano. ll commissario Bruzzano fu accusato di omessa denuncia di alcune cartelle tecniche relative al progetto, a detta dell’accusa falsificate da altri indagati.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it