ECOSISTEMA URBANO, MESSINA ALL’ULTIMO POSTO

 Le politiche ambientali urbane hanno subito una “brusca e preoccupante battuta d’arresto” e la situazione resta sempre molto compromessa al Sud. Secondo la ricerca di Legambiente e Ambiente Italia “Ecosistema urbano” su 104 capoluoghi di provincia, nel quadro di grigiore generale emerge Venezia, tra le grandi citta’, Trento, tra i centri urbani di medie dimensioni, e Verbania tra le piccole. In tutti e tre i casi, pero’, si tratta di primati relativi: non sono le citta’ piu’ sostenibili, ma sono le meno insostenibili.
Ed all’ultimo posto delle meno insostenibili indovinate un po’ chi c’è. Messina, che insieme alle vicine Reggio Calabria e Vibo Valentia occupa la parte finale della classifica.

Secondo il rapporto, presentato a Venezia nel corso di un convegno, nei capoluoghi italiani non crescono le isole pedonali, le zone a traffico limitato e le reti ciclabili urbane e resta pesante l’inefficienza energetica e quella del trasporto pubblico, messo sotto pressione dai tagli e incapace di attrarre passeggeri. La classifica di Ecosistema Urbano vede Venezia riconfermata al primo posto, grazie al miglioramento della depurazione dei reflui (al 90%), ai consumi elettrici stabili; alla crescita, seppur di poco, della raccolta differenziata (35,4%). Bene anche il trasporto pubblico.

Ottengono invece la maglia nera Reggio Calabria (44esima) per le citta’ medie, Vibo Valentia (45esima) per le citta’ piccole, e Messina (15esima) per le grandi citta’. Alla base di questi risultati c’e’ una lunga sfilza di risposte non date, da parte delle amministrazioni di Messina e Vibo Valentia, che non hanno permesso di valutare le loro performance. Per quanto riguarda Reggio Calabria, le risposte sono arrivate ma non sono state esaustive. E i dati emersi non sono di certo positivi: male i consumi idrici procapite (194,1 litri procapite al giorno), la dispersione idrica si attesta al 38% e non decolla la raccolta differenziata, che seppur in crescita rispetto alla scorsa edizione (8,4%), si ferma quest’anno all’11,4%.

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