TRE MOTIVI PER CUI PREFERIRE LA FESTA DEI MORTICINI AD HALLOWEEN

 

Ieri sera stavo per scrivere un piccolo articolo nostalgico: l’argomento era l’ormai dimenticata festa dei morticini sostituita dall’anglosassone e modaiola Halloween. Ma i toni non mi piacevano e sono andato a dormire. La notte porta consiglio e così ho deciso di ribadire (è ormai da qualche anno che lo faccio, questa è la prima volta che lo scrivo su un sito di informazione) in modo scientifico perché la festa di ognissanti o meglio i morticini sono molto meglio di Halloween. Voglio precisare che non ci sarà nessun riferimento a “nostre radici” o “tradizioni”. Mi atterrò a meri dati di fatto.

1 – Regali

Quando ero piccolo i miei genitori più di una volta mi hanno chiesto se preferissi il regalo per i morti o per Natale. Io per scongiurare la vista di un albero addobbato a festa sopra ma vuoto sotto ho sempre risposto “Natale”, ma negli ultimi anni prima della pubertà, un po’ per scaltrezza un po’ per pietà, sono riuscito a spuntare due regali per entrambe le ricorrenze. E che festa sapere che i morti (si, i morti, ma ve lo spiego dopo) mi avevano portato un regalo. Capite bene che tra un regalo (giocattolo o quel che sia) e una manciata di caramelle si fa presto a scegliere: con il primo, anche se lo puoi rompere subito, hai la certezza che dopo non ti farà male la pancia.

2  – Frutta martorana e ossa di morto

Lo ammetto, trovo la frutta martorana troppo dolce, ma credo che sia comunque uno spettacolo il solo vederla (e qui non c’è che da inchinarsi alla estrema maestria dei pasticceri siciliani). Conosco storie di persone rimaste sorprese perché hanno scoperto di mangiare un dolce soltanto addentando un involtino di carne o un’arancia di frutta martorana. Erano fatti talmente bene da essere scambiati per veri. E poi le ossa di morto, cioè gli scardellini, che personalmente adoro e che preferisco a caramelle, caramelline e dolcetti vari. Ma questa è una valutazione personale, quindi opinabile.

3 – Valore educativo

Ma non è opinabile il valore educativo che la festa di ognissanti ha in sé. Ieri ho fatto qualche ricerca e ho trovato questo articolo (http://www.sicilyland.it/festa_morti2.htm) in cui si cita il lavoro del prof. Antonio Fragale, docente di Tradizioni popolari e Antropologia, che parla proprio del valore educativo, o meglio della “funzione ludico – istruttiva” della festa dei morticini:

“Il primo novembre è la giornata in cui la società siciliana decide che occorre impartire ai bambini una educazione finalizzata al rispetto dei propri morti. Educazione tesa anche all’esaltazione dell’identità familiare (anche se poi a portare i doni non è “il nonno defunto”, ma “i morti” in senso generico)”.

E poi continua

“Il valore educativo sta proprio nel rompere la soglia della paura col mondo dei morti. Cala la soglia di mistero tra i vivi e i defunti. Ai bambini si dice che i morti vogliono loro bene, non devono aver timore di coloro che gli portano in dono quello che di più bello possono desiderare: giocattoli e dolci”.

Una festa quindi finalizzata a esorcizzare nei bambini il rapporto con la morte e per dar loro una sorta di appartenenza, una continuità con la storia personale che è poi quella della propria famiglia.

Mica male, vero? Buona festa dei morticini a tutti! (FABIO BRUNO)

 

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