ALLUVIONE DI SAPONARA: ERA “IMPREVEDIBILE”, UN ANNO DOPO DEPOSITATA LA PERIZIA

 

A pochi giorni dal primo anniversario dell’alluvione che a Saponara è costata la vita a tre persone, è stata depositata in Procura la perizia eseguita dal professor Francesco Fiorillo, geologo dell’Università di Benevento. Un lavoro voluminoso: 105 pagine e decine di allegati, che serviranno ad approfondire l’inchiesta avviata dal procuratore capo Guido Lo Forte e dal sostituto Camillo Falvo, e che riporta anche le risultanze del sopralluogo effettuato dallo stesso geologo con l’aiuto di un elicottero che sorvolò i luoghi del disastro, tra Saponara, Rometta, Barcellona e parecchi altri centri della provincia tirrenica.

Fiorillo, che nella prima fase dell’indagine è stato accompagnato dai carabinieri, è considerato  uno dei nomi più illustri nel suo campo, grazie anche all’applicazione di un metodo innovativo messo a punto nei laboratori della Berkley University in California.

Si tratta di un sistema che consente un’approfondita analisi della stabilità delle aree e della loro suscettibilità alle frane grazie ad un processo di comparazione: in questo caso, infatti, Fiorillo ha ricostruito le numerose frane che si verificarono quella notte sui Peloritani, confrontandole con quelle avvenute negli anni precedenti nella stessa zona.

Dall’inchiesta è emersa, quindi, una definizione precisa dell’evento franoso,  ovvero  una “frana superficiale veloce lungo il pendio”, difficile da prevedere. Una risposta scientifica, insomma, ad uno degli interrogativi alla base dell’inchiesta, e che quindi potrebbe scagionare da eventuali responsabilità per i reati di disastro colposo ed omicidio colposo  plurimo, che comunque attualmente gravano contro “ignoti”.

 

Intanto lo scorso ottobre la protezione civile nazionale ha finalmente accreditato i primi 15 milioni di euro per pagare quanti attendono un intervento dello Stato e della regione e per avviare i primi progetti di messa in sicurezza della zona. 

 

 

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