SERIE A, IL PUNTO: L’INTER VINCE LE PRIMARIE NEL GIORNO DI CONTE

 

L’anti Juve è di nuovo l’Inter. Così per lo meno sembrerebbe, a giudicare dall’esito del posticipo di San Siro conclusosi con la vittoria dei nerazzurri sul Napoli per 2-1, grazie alle reti di Guarin, Milito e Cavani. Una vittoria che vale alla Beneamata il sorpasso al secondo posto ai danni dei partenopei e i galloni di prima inseguitrice della battistrada.
A fronte di tale responso, vien da pensare che in casa bianconera non si strapperanno più di tanto i capelli, vuoi perché il vantaggio sulla piazza d’onore é raddoppiato (adesso sono 4 i punti di distacco) vuoi perché, sin qui, la compagine di Mazzarri aveva dimostrato di essere “più squadra” e soprattutto più costante -e quindi temibile- nel lungo periodo, a differenza della Stramaccioni’s band, che finora ha alternato sensazionali exploit contro le big ad imprevedibili passaggi a vuoto contro le piccole.
Restando in tema, l’altra copertina della 16ma giornata non poteva che spettare all’attesissimo ritorno in panchina,  in occasione della trasferta di Palermo, di Antonio Conte dopo i quattro mesi di stop comminatigli dalla giustizia sportiva. Il mister salentino, scartato mercoledì il primo posto in Champions confezionatogli quale gentile cadeau in vista del rientro, ha ritrovato i suoi uomini dove li aveva lasciati, primi in classifica e vittoriosi, anche se con i soliti problemi di stitichezza in attacco. A decidere il match della Favorita è stato Lichtsteiner, bravo a freddare Ujkani da distanza ravvicinata sfruttando un bellissimo colpo di tacco di Mirko Vucinic, ormai sostanzialmente dimessosi dal ruolo di attaccante per vestire i panni del trequartista tutto genio e sregolatezza, decisamente a lui più congeniali.  
Proseguono le loro strisce positive Roma e Milan, curiosamente con il medesimo risultato di 4-2. I giallorossi, al quarto successo consecutivo, nell’anticipo di sabato sera hanno offerto calcio champagne di cantina zemaniana contro la Fiorentina, lucidando la bandiera di Francesco Totti: due gol, un assist e una prestazione sontuosa per il “pupone”, giunto al gol numero 223 in serie A. Si, l’ultimo degli immortali risiede all’ombra del Cupolone. 
I ragazzi di Allegri, invece, dopo una partenza ad handicap concretizzatasi nel vantaggio granata omaggiato da Nocerino a Santana, hanno dapprima ribaltato il risultato con Robinho e con lo stesso ex messinese, per poi dilagare con Pazzini e Stephan El Shaarawy, sempre più capocannoniere grazie alla seconda papera di un Gillet ieri in versione saponetta. Che dire, le continue coccole del presidente Berlusconi evidentemente portano i loro frutti, considerati i 10 punti su 12 raccolti da quando il “mi consenta” è tornato a risuonare a Milanello.  
Avuto riguardo alle altre gare del weekend che ha visto il segno “ics” come grande assente, vanno segnalate le preziosissime vittorie esterne di Chievo e Catania -ai danni rispettivamente di Cagliari e Siena-  ed i successi tra le mura amiche di Atalanta (2-1 al Parma nel primo anticipo di sabato) e Pescara, impostosi col più classico dei risultati sul derelitto Genoa, cui non sta affatto giovando la cura Delneri: sette sconfitte su otto partite non sono un dato opinabile, Preziosi potrebbe concedere un’ultima chance al tecnico friulano ma prende sempre più corpo l’ipotesi del clamoroso ritorno di Gigi De Canio, con Delio Rossi sullo sfondo. Nella giornata di oggi, infine, chiuderanno lo spezzatino Sampdoria – Udinese, in campo a Marassi alle ore 19, e Bologna – Lazio per il “monday night” delle 21. 
La chiusa è d’obbligo, anche se eccezionalmente transfrontaliera. I titoli di coda non possono infatti che andare a Lionel Messi, che ha finalmente superato il record mondiale di reti nell’anno solare, precedentemente detenuto da Gerd Muller. In serie A i bomber da 20 centri a stagione sono merce rara, mentre -con la doppietta rifilata ieri sera al Betis Siviglia- la stella del Barcelona ha raggiunto la mostruosa cifra di 86 gol realizzati nel 2012: gli americani farebbero bene a controllare la famigerata Area 51, qualcuno potrebbe essere scappato. (JODY COLLETTI)

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