TEATRO IN FIERA OCCUPATO: GAROFALO (PDL) “STO CON QUEI RAGAZZI E CONFIDO IN DE SIMONE”

 

“I teatri non vanno mai demoliti perché non verranno ricostruiti”. Condivido il pensiero espresso in questo slogan dai ragazzi che da sabato occupano il “Teatro in Fiera” e condivido, lo spirito che sta dietro a questa occupazione: la voglia di partecipare, di fare ascoltare la propria voce e non di restare meri spettatori.

Questo quanto dichiarato dal deputato del PDL Vincenzo Garofalo, che è intervenuto nel dibattito seguito all’occupazione del teatro in fiera.

“Nel 2007, in qualità di Presidente dell’Autorità Portuale, ritenni doveroso bandire un concorso di progettazione per restituire alla città l’area della Fiera – si legge in una nota.

Le linee guida del piano prevedevano non solo il recupero del Teatro ma anche del padiglione adiacente che avrebbe dovuto essere “riservato” all’arte in generale ed agli artisti messinesi in particolare, che avrebbero trovato lì uno spazio nel quale potersi esprimere…esattamente quello che rivendicano oggi!

Tra gli obiettivi del piano particolareggiato, elaborato con la consulenza dell’architetto Franco Cardullo, c’era infatti quello di“Dotare la città di servizi e strutture per il tempo libero, in dimensioni tali da soddisfare la domanda a livello territoriale”.

Si pensava anche di creare un “Centro delle discipline dello spettacolo (musica, teatro, danza, cinema) con annessa sala per 250/300 posti magari collegata con il Conservatorio Musicale di Messina, con le scuole di danza private, con i teatri della città”.

Il bando per la ristrutturazione del teatro, come ricordato in questi giorni, venne aggiudicato dal team Marino/Mannino…ma i carotaggi che rappresentavano il presupposto affinché dalla fase progettuale si passasse a quella operativa, non sono stati mai effettuati.

Sono certo  – conclude Garofalo – che a distanza di 5 anni da allora e di 17 da quando il teatro ha chiuso battenti, si possa bene sperare nell’attuale Presidente dell’Autorità Portuale De Simone affinché attui quello che per troppi anni è restato lettera morta”.

 

 

 

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