“LETOJANNI-MILANO SOLO ANDATA”: LA MADRE DI RUBY RESTA IN SICILIA, “BERLUSCONI NON PAGA IL BIGLIETTO” E I GIUDICI REVOCANO LA TESTE

 

Avrebbe dovuto testimoniare oggi nel processo che vede Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile.  Ma la madre di Ruby è rimasta “bloccata” in Sicilia perche’ la difesa di Berlusconi non le ha pagato le spese del viaggio che lei, per problemi economici, non e’ in grado di sostenere. Lo ha spiegato, con un fax inviato al Tribunale di Milano questa mattina, Zhara Yazhini, che stamani prima ancora dell’apertura dell’udienza ha inviato ai giudici una lettera con la quale ha spiegato di voler deporre in aula ma di essere impossibilitata perche’ l’agenzia di viaggi di Letojanni (Messina), non ha ricevuto l’autorizzazione dello studio Ghedini-Longo al pagamento del biglietto aereo che aveva gia’ prenotato. E pertanto la signora ha fatto sapere di aver disdetto il volo ‘non avendo la possibilita’ economica’ di pagarlo di tasca propria.

La difesa di Berlusconi, oggi rappresentata dall’avvocato Paola Rubini, stretta collaboratrice degli avvocati Ghedini e Longo, ha affermato in aula che probabilmente c’e’ stato un equivoco in quanto era stata data l’autorizzazione al pagamento del viaggio ma poi la signora non ha fatto piu’ sapere nulla.

I giudici del tribunale di Milanodopo quasi cinque ore di camera di consiglio, respingendo la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi, imputato al processo Ruby, e accogliendo invece il parere dei Pm, hanno revocato la testimonianza della madre della giovane marocchina. I giudici in base alla cronologia di quanto accaduto in merito alla convocazione della donna, che oggi non si è presentata, hanno parlato di comportamento omissivo della difesa e quindi di tacita rinuncia al teste.

Secondo i giudici, la difesa di Berlusconi con il suo comportamento “ha mostrato di non avere reale interesse alla testimonianza” di Zhara Yazhini in quanto “non si è adoperata ad assicurare la sua presenza all’udienza di oggi”. Per il tribunale i legali dell’ex premier nonostante stamani in aula avessero parlato di equivoco con la signora, dopo uno scambio di missive, non hanno più sostenuto le spese del viaggio aereo per la signora, la quale ha sempre affermato di non avere disponibilità economiche. Pertanto, secondo il collegio la difesa ha avuto un comportamento “omissivo” e così facendo avrebbe mostrato tacitamente rinunciato alla teste.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it