MAFIA: IN MANETTE IL BOSS LATITANTE BARRESI, ERA RICERCATO DAL 2011

 

Si è svolta poco prima dell’alba l’operazione lampo che ha visto l’arresto del boss Filippo Barresi, latitante dal 24 giugno 2011; la cattura è stata possibile dopo mesi di indagine da parte della Polizia di Barcellona P.G. che è entrata in azione nel cuore della notte sicura di trovare il proprio obiettivo in una casa tra Barcellona e Milazzo. Il sospetto che il boss non si fosse allontanato alla ricerca di paradisi lontani, rimanendo invece nei luoghi ove è sempre vissuto, non ha mai abbandonato le locali Forze dell’Ordine che  oggi hanno confermato di avere sempre avuto ragione a riguardo. 
Filippo Barresi, 57 anni (14/11/1955), è accusato di essere uno dei personaggi di spicco della “storica” Cosa Nostra messinese, in riferimento soprattutto al contesto mamertino-barcellonese.

Il suo nome è stato pronunciato molte volte dai pentiti Bisognano e Gullo che lo hanno dichiarato mandante ed ideatore di molti degli omicidi e degli atti malavitosi verificatisi nell’area del Longano tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90, ovvero il periodo tristemente ricordato come  il decennio della “guerra di mafia”. Già noto alle forze di Polizia nei primi anni 70 per vicende giudiziarie legate a reati contro il patrimonio, strage, tentata estorsione, associazione per delinquere, detenzione illegale di armi, esplosivi e munizioni, lesioni personali, spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, negli anni fu sottoposto per due volte alla misura di diffida ed altrettante alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Barcellona per 3 anni. Coinvolto nel processo Mare Nostrum (con una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione) e nella indagine Icaro, la sua figura venne dichiarata apicale nel corso delle indagini dell’inchiesta “Gotha”  terminata con la maxioperazione che vide l’arresto e/o l’ordine di cattura di molti boss del messinese tirrenico col relativo sequestro di beni milionari.

Proprio le confische sono oramai viste come lo strumento principale per l’ “impoverimento” e conseguentemente la cattura dei boss di ogni ordine, essendo proprio i capitali la fonte di potere e di capacità di azione delle associazioni di stampo mafioso; quando un boss o un’intera associazione vengono privati dei capitali è facile creargli attorno quella terra bruciata che porta al loro “declino” ed alla cattura.

Ciononostante sembra che Barresi, raggiunto da un nuovo ordine di confisca appena il 13 dicembre scorso, abbia ancora molto potere sul territorio, forse proprio per la presenza di ulteriori capitali in ombra.

Quello che a prima vista potrebbe quindi sembrare un arresto come tanti altri è invece un successo sudato per le forze dell’ordine che con la sua cattura possono dire di aver posto dietro le sbarre tutti gli indagati dell’operazione Gotha (Barresi erano stato l’unico a sfuggire agli arresti) aumentando le proprie speranze di chiarire ulteriormente gli scenari non ancora limpidi dei crimini più sanguinosi della Barcellona di venti anni fa. 

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