IL LATO POSITIVO: UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA

 

Un film è il risultato di parecchi ingredienti, che cambiano di volta in volta, e il cui più o meno giusto dosaggio fa risultare un film più o meno riuscito; David O. Russell, regista de Il Lato Positivo, ha già dimostrato con i suoi lavori precedenti (The Fighter, Le Strane Coincidenze della Vita, ma anche con il meno recente Three Kings) di essere bravissimo in almeno tre cose: saper dosare sapientemente gli ingredienti dei suoi film, avere chiarissimo il messaggio che vuole dare, ed avere una regia funzionale alla storia (e questa è la cosa che personalmente apprezzo maggiormente).
Il Lato Positivo non fa che confermare le cose dette: è la storia di due anime smarrite; lui, Bradley Cooper, che cerca di ritrovare un equilibrio dopo la burrascosa separazione dalla moglie, e dopo mesi passati in un ospedale psichiatrico; lei, Jennifer Lawrence, è una vedova la cui morte del marito ha dato il colpo di grazia al suo già precario equilibrio mentale. E se in superficie il film è un’ovvia commedia romantica, scavando un po’, troviamo un mondo meno banale di quanto sembri: tutti i personaggi che popolano questo microcosmo, che rappresenta il microcosmo in cui ognuno di noi vive, devono fare i conti con problemi esistenziali e psicologici, e l’unica colpa dei due protagonisti, da tutti considerati fuori di testa, è il fatto di non nascondere ciò che sentono. E quando ci si rende conto che scendere a compromessi con le proprie debolezze è umano, che non esiste una ricetta per star bene, e che, per questo, nascondersi dietro comportamenti compulsivi, o crearsi un ego gigante, persino mentire, non sono comportamenti da condannare, ma semplicemente modi per andare avanti, il film assume un significato più importante, diverso: forse non è amore, forse è solo un salvagente a cui aggrapparsi per non anneggare; e se prendiamo per buona questa interpretazione, allora la scena finale possiamo vederla con un’ottica diversa, un pelo più profonda.
Ottimo il cast; Mark Wahlberg doveva essere il protagonista, ma il regista ha optato (per fortuna) per Bradley Cooper che interpreta ottimamente la parte di questo pover’uomo affetto da bipolarismo; è la prima volta che vedo Jennifer Lawrence veramente convincente (penso sia merito del regista però), forse non all’altezza dell’Oscar (Jessica Chastain secondo me grida ancora vendetta), ma non è nemmeno scandaloso l’averla premiata; i comprimari non sono da meno: dal veterano Robert De Niro a Chris Tucker; e non posso non citare Shea Whigham che abbiamo già visto in Boardwalk Empire.

Sono ragionevolmente sicuro che sia il film migliore nelle sale al momento, il mio consiglio è di non perderlo. 

(Voto: 7,5/10)

(U.P.)

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