AMBIENTE: TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI SPECIALI, AI DOMICILIARI I VERTICI DELLA PALUMBO SPA

 

Traffico illecito di rifiuti speciali: con questa accusa sono finiti agli arresti domiciliari i vertici di Palumbo Spa, la società che gestisce i cantieri navali di Messina.

Si tratta nel dettaglio del cosiddetto “grift” ovvero della «… smerigliatura, cioé delle pareti, interne ed esterne, delle navi. Con essa le fiancate delle imbarcazioni vengono “ripulite” dalla vernice, dalla ruggine o da altro materiale che si sia sulle stesse da tempo depositato». Il “grift” è dunque  un rifiuto pericoloso, contaminato, che trattato adeguatamente prima di essere conferito in appositi luoghi.

Un trattamento mancato, che è valso l’arresto ai domiciliari di Raffaele Palumbo, 38 anni, residente a Messina; Antonino Palumbo, 63 anni, residente a Napoli; Santo Scopelliti, 37 anni, residente in Messina; Diego De Domenico, 53 anni, residente a Messina; Mario Fiero, 38 anni, residente a Messina; Walter Radin, 57 anni, residente a Trieste; e Raffaele Donnarumma, 39 anni, residente a Castellammare di Stabia, accusati a vario titolo, “nell’ambito della conduzione del cantiere navale di Messina gestito dalla Palumbo Spa – spiegano gli investigatori – di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali”.

Ad Antonino e Raffaele Palumbo è stato contestato anche il delitto di distruzione, soppressione e occultamento di atti pubblici (con riferimento ai formulari identificativi dei rifiuti trafficati).

Il gip ha inoltre ordinato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni fino al raggiungimento della somma di 226.000 euro, coincidente con il risparmio conseguito dalla Palumbo Spa per non aver proceduto allo smaltimento dei rifiuti speciali. In particolare, nel provvedimento del Tribunale di Messina è stato disposto il sequestro di 8 mezzi pesanti della ditta “La Futura sud srl”, utilizzati per i trasporti illegali. Indagati anche l’amministratrice di quest’ultima società e il titolare di una ditta di autotrasporti.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, sono partite da un controllo del febbraio 2011 del Corpo Forestale che ha individuato rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione dei bacini dei cantieri navali lungo il porto di Messina. Gli approfondimenti hanno confermato l’illecito smaltimento di materiale pericoloso e sono seguiti gli accertamenti di natura patrimoniale nei confronti dei vertici della Palumbo, anche presso le sedi di Trieste, Napoli e Castellammare di Stabia.

L’operazione è stata condotta, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal gip Massimiliano Micale, dal comando provinciale del Corpo Forestale di Messina, supportato dal Nucleo Operativo regionale di Palermo e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Messina.

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